Non sai da che parte iniziare per parlare di Francesco Forni. Compositore, chitarrista, arrangiatore, produttore insomma un ‘mogul’ della musica. Una vita dedicata alla musica. Alle spalle ha una carriera longeva e ricca di produzioni che spaziano dalla composizione di colonne sonore per teatro, per cinema ad una copiosa discografia in cui figura in diversi ruoli: chitarrista, compositore, produttore, cantautore. Ultima uscita discografica è l’album ”Una Sceneggiata” (SoundFly 2022), primo disco interamente scritto e cantato in napoletano. Ultime uscite discografiche in qualità di produzione artistica, arrangiamenti, composizione ”Rosso” di Le Rondinella (SoundFly 2024) e ”Bolla Occidentale” di Daniele De Gregori (Maremmano Records 2025). Per settembre 2025 attesa l’uscita del primo disco di TOTAL REVERENDS” progetto rock con sound robusto e testi in inglese con 6 singoli già usciti su tutte le piattaforme. Ecco cosa ci ha detto della sua carriera artistica e dei suoi progetti:
Sei uno degli artisti musicali più prolifici degli ultimi 20 anni. Perché e quando ti sei innamorato della musica? Mi sono legato alla musica molto presto, già dall'infanzia. Entrambe le mie famiglie, pur diversissime tra loro e con storie molto lontane l'una dall'altra (una Veneta/Trentina da parte di padre e Napoletana da parte di madre), mi hanno trasmesso l'importanza della musica. Forse la cosa che hanno in comune queste due culture è proprio la consapevolezza della capacità della musica di far vibrare le anime degli individui insieme. Non c'è stata festività in Trentino nella mia famiglia che non si concludesse con musica, canzoni e cori di montagna. Gli ascolti andavano dalla musica classica che era considerata sacra, a De Simone, ai Police che ascoltava il fratello piccolo di mio padre a tantissima musica folk da ogni parte del mondo che ancora non si chiamava World Music né tantomeno Folk. Allo stesso tempo la mia famiglia napoletana negli ascolti andava dalle orchestre di Tommy Dorsey, al quartetto Cetra, a Nino Taranto e con mia madre invece si poteva spaziare da Pino Daniele, Vecchioni, De Andrè, Dalla, De Gregori a Joe Cocker, Rolling Stones, David Bowie, Doors, Laurie Anderson. In questo ambiente ho scoperto che la musica mi metteva in contatto con anfratti miei intimi di cui non conoscevo i percorsi e la cosa sviluppò in me una dipendenza dalla musica come strumento di conoscenza non solo culturale e sociale ma soprattutto emotiva.
Arrangiatore, produttore, chitarrista e molto di più. Assomigli un po' a quelle figure storiche come Lou Adler o Paul Buckmaster degli anni d'oro della musica. La cosa che ti coinvolge di più durante la lavorazione di un disco? Aiutare l'artista (che sia me stesso o l'artista con cui sto lavorando) a tirar fuori nel modo più onesto e potente la verità che si porta dentro in quel preciso momento. Mi emoziona quando sento la scintilla nella voce di un/a cantante e ne percepisco la potenza che mi dà i brividi. Il mio percorso in queste collaborazioni è proprio finalizzato a sentire quel brivido e a cercare di renderlo espresso al meglio.
Hai lavorato con tutti, nel cinema come nel teatro. Hai avuto dei momenti di difficoltà con qualcuno e com'è stato per te lavorare con le donne ? Una marcia in più ? :-) Lavorare nel teatro ha sempre delle fasi complicate, si attraversano in ogni allestimento di un nuovo spettacolo e con ogni regista con cui abbia lavorato, ma resta uno dei lavori che amo di più. Ho lavorato con artiste che rivestono ruoli diversi, registe, attrici, cantanti, cantautrici, musiciste. Ho avuto grandi sodalizi artistici con grande scambio di visoni. Sicuramente è in questi incontri che ho fatto dei salti in avanti importanti. E' indubbio che le sensibilità, le priorità, le esigenze, le motivazioni e il fattore umorale maschile e femminile siano molto diversi tra loro: entrare senza difese in una collaborazione a stretto contatto con l'universo femminile è ogni volta una grande chance di crescita.
Ti ho visto recentemente a Roma con Le Rondinella, ottimo duo di cantanti e attrici napoletane. Hai prodotto anche il loro ultimo lavoro “Rosso” dedicato alla violenza sulle donne. Com'è stata questa esperienza? La chiamata per la nostra collaborazione mi ha gratificato e onorato. Ho proposto di trattare la canzone napoletana in maniera poco ortodossa, con le influenze che avrei sentito affini, un po' di gypsy, un po' di Messico, un po' di languore. A loro è piaciuta questa idea di sound, anche perché era proprio la motivazione che le aveva spinte verso questo connubio artistico. Così ci siamo avventurati ed è stato un bel percorso, lungo, ma organico. Quello che ho chiesto a me stesso e a loro è di superare ciascuno i propri limiti, abbandonare le nostre zone di conforto e di trovare una strada nuova. La strada era proprio là che ci aspettava. I tuoi punti di riferimento musicali? Ne sono troppi. Ti posso dire solo per quanto riguarda i chitarristi elettrici i miei riferimenti principali, che non abbandono da trentacinque anni sono Hendrix, Gilmour, Beck, Page, Vaughan.
Ti vedremo in tour con il tuo ultimo disco. Come affronterai questo nuovo "viaggio"? Dopo il mio ultimo disco "Una sceneggiata", il primo interamente scritto e cantato in napoletano, il prossimo disco in uscita a settembre è interamente scritto in inglese ed esce con lo pseudonimo TOTAL REVERENDS. C'è dentro tutto il mio amore per il rock e per il blues elettrico ma con testi più vicini al songwriting. Pur suonando una musica con cui mi sono nutrito sin dall'adolescenza, ho avuto bisogno di avere in ogni brano degli elementi che contraddicesse la direzione in cui stavo andando, talvolta con l'uso di cori, o con dei testi complessi, con armonie poco rock'n'roll. Il risultato mi fa molto felice. Le prossime date per vederti subito live? Quando e dove? Con TOTAL REVERENDS il vero tour inizia in autunno, ma abbiamo delle date anche questa estate 14 giugno Boogie Club ROMA 13 giugno Il canto della Balena - Rosignano, 12 Luglio Rocka in Music in Molise, 10 luglio Baraonda – Cerignola altre date con Daniele De Gregori, con Le Rondinella, da solo e con uno spettacolo che debutta al Campania teatro Festival il 29 giugno: "Il Gioco Sacro" con Riccardo Festa.
A parte la pace nel mondo qual è una tua urgenza su questo pianeta? Mi piacerebbe vedere la gente più connessa, con se stessa, con gli altri, con il pianeta e con il presente. A quel punto la pace nel mondo sarebbe semplicemente una delle conseguenze di questa connessione.
Articolo del
09/06/2025 -
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