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Lucy Gooch
Desert Window
2025
Fire Records/Goodfellas
di
Giancarlo De Chirico
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Album d’esordio per Lucy Gooch, giovane cantautrice inglese originaria del Norfolk, che ha trascorso molto tempo a Bristol, ma che adesso è residente a York. Il disco si intitola “Desert Window” e si rivela come un interessante “mix” fra musica elettronica, folk e sonorità acustiche.
Ci sono piaciuti molto brani come “Like Clay”, “Keep Pulling Me In” e “Clouds” che sono caratterizzati da una base elettronica sperimentale che viene però attraversata da un’anima folk, il punto di partenza di ogni sua canzone sul piano compositivo. Bellissima poi e davvero particolare, la voce di Lucy, che sembra emergere da stratificazioni diverse all’interno di “loop” ricorrenti di chitarra e basso. Improvvisazione e sperimentazione coesistono con grande spontaneità e tanta naturalezza dentro questo “debut album”, un disco che si compone di otto brani originali, ispirati al canto incantatorio e che hanno come riferimento una raccolta poetica come “The Names Of The Hare”.
In merito alla modulazione della propria voce, Lucy Gooch ha preso spunto da “The Hearing Trumpet”, un testo del 1976, scritto da Leonora Carrington, autrice e pittrice inglese che si trasferì poi in Messico. Dal punto di vista musicale l’album presenta influenze piuttosto lontane e diverse, che vanno da Kate Bush alla Third Ear Band, dai Cocteau Twins a Vangelis.
Disco talvolta cerebrale, che può risultare complesso, ma che merita comunque un ascolto ripetuto ed attento.
Articolo del
22/07/2025 -
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