Cosa succede quando al jazz quando viene mischiato al rock, al punk o all’elettronica? La risposta non può che essere affidata al Knup Trio, il terzetto romano formato da Fabrizio Boffi, Emanuele Tomasi e Francesco De Palma.
Il gruppo, formatosi nel 2104, ha esordito con l’album KNUP! (Emme Produzioni Musicali) due anni più tardi e continua nel suo percorso di sperimentazione musicale riguardante il jazz e le sue sfumature. Il risultato si traduce in improvvisazioni jazz che spaziano dal rock al punk, all’elettronica, quest’ultima presente in maniera più marcata rispetto al precedente lavoro. Nasce così Run, un EP contenente cinque nuove composizioni jazz elaborate alla maniera dei Knup. Dopo aver intervistato il trio romano, qui la nostra intervista, è giunto il momento di recensire il loro nuovo lavoro, un EP decisamente interessante e che segna un nuovo inizio per il Knup Trio.
L’EP si apre con Run, brano dell’omonima raccolta, dove elettronica e rock si intersecano in un pezzo altamente ritmato per tutta la sua durata, capace di trasmettere tanta energia. EV continua in qualche modo il percorso intrapreso dal trio romano, senza rinunciare a sonorità elettroniche, qui presenti in buona quantità.
In You Were Late viene fuori il virtuosismo di Boffi al pianoforte, coadiuvato dagli altrettanto incredibili Tomasi alla batteria e De Palma al contrabbasso. Un pezzo all’apparenza classico ma che cela, in maniera nemmeno troppo velata, una profondità musicale figlia delle sperimentazioni del trio romano, bravissimo nel sorprendere l’ascoltatore con sound fresco e stuzzicante. Chinese Kid è il pezzo più armonioso dell’EP, velatamente pop, che vive di momenti musicali diversi: una prima parte che sembra quasi ingranare a fatica ma che in quella centrale entra prepotentemente in scena per poi sfumare nel finale. La chiusura del cerchio è affidata a I Don’t Know, un’ultima traccia che fa calare il sipario su un EP sorprendente sotto diversi punti di vista.
La bravura di De Palma (contrabbasso), Boffi (pianoforte) e Tomasi (batteria) si manifesta nelle camaleontiche composizioni che passano in rassegna da un genere all’altro nell’arco della stessa canzone.
Quello dei Knup Trio è un jazz che rompe le barriere stilistiche e capace di trascendere da quello più classico, declinandolo in vari stili musicali che donano quasi nuova vita a un genere ancorato fin troppo alla tradizione. Spazio all’innovazione e alle sperimentazioni dunque, e in questo il trio romano ci riesce alla grande
Articolo del
06/06/2018 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|