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Ypnos
Beholder
2018
Sliptrick Records
di
Claudio Prandin
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Gli Ypnos sono una band di Bologna costituita da cinque formidabili musicisti; i punti di forza di questo ensemble sono le competenze tecniche e le differenti provenienze artistiche sfruttando le quali sono riusciti a produrre un disco variegato e ricco di spunti che ha trovato nel prog metal la giusta sintesi. La batteria aggressiva col doppio pedale, le chitarre abrasive e la tastiera che drappeggia arrangiamenti sognanti in stile space rock suggeriscono somiglianze con i Dream Theater ma lo stile e la personalità degli Ypnos esonda prepotente ed elimina qualsiasi rischio di affiliazione. La voce varia e potente si dimostra preparata nei toni bassi e ispirata negli acuti a ricordare (con le dovute proporzioni) quella di Geoff Tate dei Queensryche.
I brani si mantengono in perfetto equilibrio tra l’incandescenza e momenti più poetici come nella finale Northern Star la cui chitarra si limita ad accordi quasi armonici per poi esplodere in un finale pirotecnico in perfetto stile heavy. Il corpo centrale del disco è monopolizzato dalla lunghissima Tyranny Suite, un’epica cavalcata di 40 minuti suddivisa in 7 roboanti capitoli. La sua eterogeneità garantisce divertimento ed evita la noia prolissa che un simile progetto poteva indurre. Spiccano l’assolo di March Of The Tyrants e la solidità ritmica di Diary of a Slave. The Ending risulta più radiofonico anche se ricca di cambi di ritmo ed estrosità.
Beholder è un disco d’esordio ma essendo composto e suonato da musicisti esperti e navigati dà la sensazione di essere maturo e sicuramente affascinante.
Articolo del
14/03/2018 -
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