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Riccardo Romano Land
B612
2018
MaRaCash Records
di
Claudio Prandin
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Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry è uno dei libri per ragazzi più letti e amati di tutti i tempi. La sua storia allo stesso tempo poetica, divertente e profonda ha stregato più di una generazione e nonostante risalga agli anni ’40 viene periodicamente riletta e reinterpretata da artisti con le attitudini più disparate; recentemente abbiamo assistito ad una bellissima trasposizione cinematografica e volendo tornare nel nostro paese, anche il disegnatore Luca Salce ha appena pubblicato un libro nel quale racconta questa avventura accompagnandola con splendidi fumetti pieni di colore e allegria. Non sorprende quindi che Riccardo Romano abbia voluto dedicargli un’opera rock; d’altronde anche con il suo storico gruppo, le Ranestrane, ha pubblicato concept album legati alla cinematografia omaggiando pellicole come Shining e 2001 Odissea nello spazio dell’indimenticabile Kubrick e Nosferatu.
B612 è ricco di melodie dolci, ariose e romantiche, capaci di colpire all’istante ma anche ricco di spunti e sempre più godibile, ascolto dopo ascolto; risulta quindi compatto e coerente come se fosse la colonna sonora di un film o la tracklist di un musical. I tredici brani mantengono la canonica “forma canzone” con la consueta alternanza strofa/ritornello ma si possono considerare progressive nel senso che contengono lunghe divagazioni basate su strumenti musicali prettamente rock come chitarra, basso e batteria e su strumenti più “classici” come il violino e l’arpa (suonata dallo stesso RR) che conferiscono al progetto un’aura sinfonica. Per aumentare la sensazione di partecipare ad una scenografia sono stati aggiunti suoni che simulano le eliche di un aereo, la coda di un serpente a sonagli e altri rumori che caratterizzano la storia.
Il cantato è delegato a diversi vocalist che alternano l’inglese e il francese; quando Sonia Bertin canta nella lingua d’oltralpe offre stralci di delicata poesia e si rivela davvero emozionante. Al basso troviamo l’italiano Lorenzo Feliciati che nel suo palmares vanta collaborazioni con Colin Edwin (Porcupine Tree) e Marco Sfogli, chitarrista campano che attualmente suona insieme alla PFM e al mitico James LaBrie. Ma le collaborazioni che eccellono sono quelle con i due componenti dei Marillion, con cui le Ranestrane hanno spesso collaborato: Steve Hogarth che presta la voce al serpente e come al solito risulta sempre perfetto nella sua teatralità e il chitarrista Steve Rothery che arricchisce i brani con il suo inconfondibile tocco; in Compass Rose compare un assolo a lui chiaramente riconducibile.
La storia del Piccolo Principe è intrecciata a quella del suo creatore: infatti Dragonfly racconta della solitudine che “accompagna” l’aviatore mentre vola in solitaria ed è un doveroso omaggio alla vita reale di Antoine De Saint-Exupéry.
Articolo del
02/02/2018 -
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