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Sabrina Napoleone
Modir Min
2017
Orange Home Records
di
Claudio Prandin
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“Modir Min” è una filastrocca islandese che onora la figura della “mamma” buona e protettiva che viene descritta come “la più dolce melodia”, come un fiore e come la luce che illumina il sentiero di tutti i bambini. Tale dolcezza viene sì omaggiata in questo disco ma anche “superata” dalla disillusione che colpisce il bambino quando diventa adulto e si deve rapportare con le piccolezze del mondo moderno. Nella traccia apripista infatti, la filastrocca viene cantata delicatamente ma accompagnata in modo ruvido da una ritmica pulsante e da riff di puro rock; i brani seguenti poi, si distaccano completamente dalle visioni materne e benevole per affrontare temi attuali e scottanti.
Il singolo L'Oro con i suoi sette minuti caustici e abrasivi, parla di paura del diverso e di indifferenza, mentre Resilienza tenta di affrontare ricordi angoscianti che periodicamente riaffiorano. Creatura di Rabbia comincia con un giro di basso che ricorda Simon Gallup dei Cure e canta molto malinconicamente:
Noi non saremo mai felici Non mi so abituare a questa gabbia
Il cantato in italiano risulta molto grintoso quasi da riot girl con giochi di voci femminili sovra incise che ricordano Dolores O’Riordan dei Cranberries (Creatura di Rabbia appunto) o la nostra Fiorella Mannoia (Resilienza). La Ballata della Moda è la rivisitazione in chiave moderna di una vecchia canzone di Luigi Tenco; l’intento di non tradire l’originale è doveroso ma la differenza stilistica con gli altri brani pone l’esperimento leggermente fuori luogo.
Ma è sugli arrangiamenti che vale davvero la pena concentrare l’orecchio: ispirati alla malinconia della new wave impongono il loro fascino e una notevole originalità; alcuni brani sono sorretti dal synth e dalle sue stilettate apparentemente fastidiose che costruiscono volta per volta un substrato di disagio che però alla fine magicamente soddisfa; altri sono accompagnati dai giochi di chitarra di Marco Topini che ricadono a volte nel blues a volte nel noise senza mai ripetersi o annoiare.
L’episodio da evidenziare è Il Business dei Primati dove si parla (a volte in modo leggermente presuntuoso) di band che propongono la loro musica in modo cieco pensando solamente al successo o a scimmiottare i generi musicali più in voga in quel momento, trascurando la passione e il talento per scendere a patti con lo show business. Bellissima.
Articolo del
18/12/2017 -
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