E’ un piacere potervi parlare dell’EP di Macs Cabi, giovane cantautore Torinese. In attività fin dal 1995 esplora il panorama italiano in lungo e in largo, a partire dai IV DIMENSIONE, passando per i COLIBRI’, con i quali ottiene non poche soddisfazioni, fino ad oggi con questo “Giorni di Periferia”.
E’ un artista eclettico, influenzato da generi musicali molto diversi tra loro e pronto a ritagliarsi lo spazio che si merita nelle vostre preferenze. Fatte le presentazioni direi che possiamo finalmente tuffarci nel mondo di Macs Cabi e del suo “Giorni di Periferia”.
Sì, quel giorno era tutto più facile. Nascere senza sapere a cosa si dovrà andare incontro, senza vincoli e preconcetti, per poi ritrovarsi, all’improvviso, non a rimpiangere ma a fare un sunto di quello che è stato da quel momento in poi. Pronti, partenza, via e ci ritroviamo nel vortice di una società che poche volte corrisponde al nostro essere, aiutando, fortunatamente, a far crescere in noi il bisogno di fuga e di creare la nostra personale alternativa. “Il giorno che sono nato” apre l’EP con una disillusa ballata che mescola insieme la spensieratezza e la curiosità di quando si è bambini alla malinconia che si rischia di provare guardando al passato, mettendolo a confronto con i sentimenti contrastanti della vita di oggi. “Farò di tutto per sentirmi vivo, farò di tutto e ancora…”
“Perché sono giorni di periferia, ad occhi chiusi a ricordar le tue parole, se mi ami come dici tu, lasciami andare..” Affacciarsi alla finestra e vedere che lo spettacolo offerto non è altro che un grigio giorno di pioggia che non aiuta l’umore a svoltare ma, bensì, ad un ricordo che fa male a riemergere dal profondo, è normale scivolare un po’ nella malinconia. Un amore sbiadito come una giornata d’autunno, carica di malinconia e rimpianti è cantata con emozione e un pizzico di rimorso da Macs Cabi nel pezzo che dà il titolo all’EP, “Giorni di periferia”. Questo pezzo non ha nulla da invidiare a colleghi più famosi, impreziosito da un testo ispirato e un sound più che mai attuale.
Spesso siamo troppo impegnati a renderci le cose più difficili di quanto siano in realtà, rischiando così, di mancare all’appuntamento più importante della nostra vita, quello con noi stessi. La magia del cambiamento si compie nei momenti più inaspettati, come per ricordarci che, il disordine delle abitudini di ogni giorno, è terreno molto più fertile di qualsiasi altra situazione carica d’aspettativa. Il sole torna a splendere per tutti e, la voglia di donare amore, vivendo la vita senza filtri, è una consapevolezza che spetta a tutti. In “Come in cielo così per terra” il cantautore torinese ci racconta tutto questo con una leggerezza disarmante, amalgamando perfettamente pochi ma determinanti elementi.
I synth che sembrano cullarci in un sogno, una chitarra gentile e la voce calda di Macs, bastano per renderci partecipi di questo nuovo e tanto atteso risveglio.
Dopo tutto, facciamo i conti con i pregi e difetti del nostro vicino ogni santo giorno. La società, argomento molto caro e approfondito da Macs Cabi tra le note e le righe di “Giorni Di Periferia” viene fotografata perfettamente nella quarta e irriverente canzone “Il ponte è sottile”. Come un fotografo con lo sguardo più attento di altri, riesce a far uscire dalla camera oscura una descrizione dettagliata e dannatamente divertente di ogni strato sociale.
Sperimentale, effettata e dotata di un ritmo difficile da dimenticare, “Il ponte è sottile” ha tutte le potenzialità per lanciarlo ai primi posti delle personali play list di ogni ascoltatore.
Non discostandoci troppo per quanto riguarda le tematiche, passiamo velocemente dall’approccio cinico ma sotto sotto divertito della traccia precedente, “Il ponte è sottile”, al tono arrabbiato, disgustato e bisognoso di cambiamento di “Sacchi d’immondizia”. Il sound si incupisce, unendosi a sonorità di un certo tipo di musica popolare, e carica sempre di più la voce di Macs Cabi che racconta di uno spaccato della nostra società che, non ho dubbi a riguardo, non avrete difficoltà a riconoscere.
Complimentandomi con Macs attendo di vederlo sul palco e a voi, lettori e ascoltatori, chiedo semplicemente di dare una sbirciatina a questo lavoro musicale. Non sia mai che vi affezionate a qualcosa di nuovo
Articolo del
04/12/2017 -
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