Ho ascoltato più volte le otto canzoni che compongono “Via Emilia”, l’album di Jack Anselmi, non perché facessi fatica a capirne la loro essenza, ma, semplicemente, perché sono davvero belle e ricche di significato. Sembra di essere in sella ad una vespa anni settanta, cercando di andare senza fretta, alla scoperta di questa “Via Emilia” che racchiude in se storie di ieri e di oggi.
Incontriamo Jack e iniziamo subito a dare gas. Ci fermiamo davanti alla ballata dell’era post crisi economica italiana, “Libero”, trasformata in parole e musica da Anselmi e la sua band. Se togliessimo il cantato e ascoltassimo solamente la parte strumentale del brano, potremmo, visto il suo incedere allegro e quasi sognante, canticchiarci sopra parole d’amore e speranza. Ricordatevi, ho usato il condizionale, quindi il testo è bello e presente. Tagliente e sfrontato, pronto a raccontare quello che, molti di noi, purtroppo, hanno dovuto vivere sulla propria pelle. Una cronologia di eventi che nessuno vorrebbe ricordare, iniziata con la perdita del lavoro e seguita da tutte le umiliazioni subite per trovarlo. La mancanza di spinte ha portato non pochi a lasciare la propria nazione per cercare lavoro oltre confine, sempre e solo per permettere, alle proprie famiglie, di poter continuare a mantenere uno stile di vita dignitoso. “Bene. Quali son le referenze? Mi descriva tutte le esperienze. Ah, non ha nessuna conoscenza?! Guardi che non si può fare senza..”
Ripartiamo e mettiamo la seconda ma, tristemente, rallentiamo subito per fermarci a ricordare. Bologna, 2 Agosto 1980, 10:25. Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, tutti voi non avranno difficoltà a collegare questa data ad una delle giornate più nere della storia italiana. Il terrorismo, non importante se nero o rosso, perché il male non ha colore, porta via la vita ad 85 persone. E’giusto parlarne perché non bisogna dimenticare e “10.25 (2 Agosto 1980)” risulta essere un omaggio prezioso. Ciò che può risultare difficile è riuscire a farne una canzone che non sconfini nel banale e Jack Anselmi è riuscito nel suo intento. “C’è chi ha perso il proprio futuro e non ha più fiato..”. Potrei parlarvi del bel sound country, pulito e diretto, ma non mi sembra giusto, non per questa canzone.
Focalizzatevi sul testo, sulla voce di Jack e su come la rabbia è stata tramutata, senza strafare, in energia, usando le parole giuste, atte a rendere omaggio al futuro di quelle 85 anime che si è fermato alle 10.25 di un sabato mattina che doveva essere come tanti altri.
Lentamente lasciamo da parte il dolore e incontriamo un amica di Jack. Quante persone come Francesca abbiamo incontrato nella nostra vita, o meglio, quanto è facile sentirci come lei? “Canzone Per Francesca” è un disilluso racconto delle nostre consapevolezze, del voler uscire dal perimetro che la società, senza far troppo rumore, ci costruisce attorno. Certe volte non siamo abbastanza forti per riuscire a scavalcare il selciato ma non è sempre così e più volte di quanto si pensi, nonostante gli ostacoli, sentiamo che azzardare qualche scelta non è poi così un male. La disattenzione gioca brutti scherzi, e, per colpa di una macchia d’olio siamo costretti a fermarci. L’amore da e l’amore toglie, questo lo sappiamo tutti e quando una bella storia finisce rimaniamo in bilico, tendendo a sprofondare in un mood sfigotragicomico e surreale. Che bella questa canzone, un mix tra jazz e blues fuori di testa, in cui la band riesce ad esprimersi nel migliore dei modi tentando di stare dietro ai deliri del buon Jack, catturando in musica il suo stato psicofisico. Anselmi analizza, in “Bye”, le sfaccettature del post rottura, ponendosi al di là degli schemi mentali, creando poi il suo personale trattato per cuori spezzati.
Dopo aver pulito per bene le gomme decidiamo di ripartire e, indicandomi un punto in lontananza, Jack, cerca di farmi vedere un uomo che non riesco minimamento a vedere. Dovremo accontentarci del suo racconto. Non vorrei mai trovarmi nei panni di “Bryan De Polli”, detto l’uomo senza età, cowboy mancato, mix perfetto del tutto e niente, che va avanti per la sua strada. Questa canzone, scusate se scomodo un mostro sacro, mi ricorda lo stile di un certo Samuel Beckett, scaraventato in una polverosa ballata da saloon del vecchio West. Non mi stupirei, se, sotto un albero, infondo alla via, ci fossero due loschi figuri in attesa, da tempo immemore, dell’arrivo di Bryan, sempre se così lo vogliamo chiamare.
Ci fermiamo in un campo, dove, già da un po’, una persona lo stava aspettando. Resto in disparte e una meravigliosa fisarmonica mi prende per mano, accompagnandomi al mio posto, il centro della meravigliosa “Pezzi D’anima”. Non posso sapere con certezza se questo brano racconti qualcosa in più dell’io di Jack Anselmi, ma, se fossi in lei, dopo tanto camminare e cercare, soffrire e lottare con se stessa, quella valigia la chiuderei. Non è facile ritrovarsi come gocce nell’oceano, ma, quando succede, bisogna rendersene conto e restare.
Ripenso alle canzoni precedenti a questa e sì, il ricordo che avrò di questo disco sarà “Autentico”. Si torna indietro con la mente, ascoltando la sei corde pizzicata da Jack. E’ una fotografia che ritrae il passato mescolato al presente. Cosa c’è rimasto di autentico? Il sapore del vino bevuto con tuo nonno, te lo ricordi? Le risate con gli amici attorno al falò, senti ancora il loro fragore? Forse è vero Jack, abbiamo perso il contatto con l’autenticità dei sensi, non con la realtà.
E’ tempo dei saluti, siamo arrivati in città, a “Modena”. Non ho mai provato emozioni così forti neanche per la mia di città. Rifletto mentre tolgo il casco e realizzo qualcosa in più. La “Modena” cantata da Jack è più che un tributo, un ringraziamento o qualsivoglia sentimento d’affetto. Si parla di un porto sicuro, si parla d’amore. Modena ti fa venire voglia di prendere il treno, seguire tutto il percorso cantato e suonato da Jack e bere un bel bicchiere di vino con i saggi della città. Probabilmente un giorno lo farò veramente ma, per adesso, mi accontento di ascoltare questo splendido disco intitolato “Via Emilia”
Articolo del
16/11/2017 -
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