Accendo il lettore, inserisco il primo capitolo della saga degli Era Serenase, “Crystal Ball”, e, in attesa del caricamento, attacco le cuffie al jack per non rischiare di perdere nessuna sfumatura del loro lavoro. Nel 1982 uscì nelle sale quello che, a parer mio, fu un film davvero avanti rispetto ai tempi, “Tron”. Sia dal punto di vista delle tematiche affrontate e da quello sonoro eravamo di fronte ad una novità assoluta. Sono dovuti passare ventotto anni prima di un sequel e, anche in questo caso, le perle non sono mancate.“Quindi? Dopo tutto questo pastone cosa vuoi dire?” Avete ragione a farvi questa domanda e vi risponderò in modo chiaro: gli Era Serenase sono riusciti a farmi provare, naturalmente nel loro personalissimo stile, la stessa sensazione di stupore provata per questi due film.
Innovativi e senza peli sulla lingua, il percorso dei cugini Davide “EraSfera” Brancato e Serena “Serenase” Gargani inizia quasi per gioco nell’estate del 2014. Forti di una consapevolezza dei propri mezzi in continua crescita, finalmente, in questo 2017 arrivato agli sgoccioli, esce “Crystal Ball”.
Dopo averveli brevemente presentati riprendo da dove ho lasciato. Inizio ad addentrarmi tra beat, nati da una relazione pericolosa tra Kraftwerk e Daft Punk, flow che smascherano e disintegrano luoghi comuni, ipocrisie e finti moralismi ingredienti che rendono sempre più acida la vita di tutti i gironi. Gli Era Serenase girano attorno a tutto questo e ragionano da un punto di vista disilluso e propositivo. “Cartongesso”, la canzone che apre Crystal Ball ci costringere a ragionare su come sia difficile la convivenza in questa società e come basti poco per creare incomprensioni. Usando metafore per descrivere le diversità caratteriali delle persone, che troppo spesso ci limitano e fanno sì che la conoscenza di chi sta dall’altra parte della “parete in cartongesso” resti più che approssimativa, il duo si lancia in una divertente, quanto mai sincera, faida.
Il beat non può fermarsi e “Febbre Alta” ti entra in testa, raggiungendo subito il suo obiettivo, farti ragionare. Cosa facciamo quando abbiamo un idea che siamo sicuri che può funzionare? Ci incasiniamo, cambiandola mille volte, e, senza rendercene conto, diamo la possibilità di entrare a ciò che ci circonda lasciandolo libero di distruggere tutto. E’ difficile tenere duro e cercare di restare saldi nella nostra posizione, ma, dannazione, è vitale provarci.
“Crystal-Ball”, la canzone che dà il titolo al disco, è una virtuale pacca sulla spalla a chi continua a disprezzare la sua attuale condizione sociale senza però avere una visione costruttiva di cosa fare per poterla migliorare. L’attitudine mentale del “si stava meglio quando si stava peggio” e del “ai miei tempi”, è un arma a doppio taglio che sarebbe meglio riporre nel cassetto del comodino ed iniziare a rimboccarsi le maniche per iniziare a cambiare davvero qualcosa. “..del fatto che la gente si lamentava..anche ai tempi degli Assiri e dei Babilonesi..sognando di girare ancora con la clava..ripensando ai vecchi tempi intorno ai fuochi accesi”
Dopo aver letto questa recensione vi consiglio di aprire You Tube e digitare “Letargo”, quarto brano del disco e primo singolo tratto da “Crystal Ball”, di cui è stato fatto il video, che, giustamente, li ha portati ad essere “Artisti della Settimana” per MTV New Generation/Just Discovered. La carica positiva di Davide e Serena traspare anche nello scorrere delle immagini, nonostante una velata malinconia che, ancora una volta, si scontra con un tessuto sociale che, alcune volte non per propria volontà, ha scelto di farsi guidare da altro e di mettere in secondo piano il potere della parola.
Il beat che apre “La Morte Spiegata Ai Bambini” è così fresco e spensierato che è facile pensare ad un errore di battitura o sovrapposizione di testi, ma, grazie al cielo, non è così. Un po’ di cinismo non fa mai male e bisogna ricordare alle persone che si può non aver paura della morte anche il giorno dopo Halloween. Dato che è una certezza nella vita, bisogna accettarla. Se fossi padre non credo la farei sentire ai miei figli, ma, dato che, molti adulti non si comportano come tali, va benissimo così.
Con la prima featuring del disco, “Fossili” dà il benvenuto a Dutch Nazari dietro al microfono. I ragazzi si prendono la responsabilità di raccontare le diversità che ancora dividono il nord e sud del suolo italiano. L’importanza delle tematiche è sottolineata da un beat minimale e, nel fluire del testo, traspare la paura di spingersi oltre, di conoscere quello che si è abituati a guardare al sicuro dietro la staccionata del nostro orticello. Signori e Signore mettete per un attimo da parte i risvolti profondi e rilassatevi, siamo davanti ad una chicca e dovete godervela appieno. Gli Era Serenase ci raccontano, dal loro punto di vista, qualcosa sull’amore e vorrei davvero sapere cosa ne pensa il diretto interessato di tutto questo. Non mi aspetto una risposta da parte sua, anche se sarebbe epico, ma tra i passi di “L’amore Spiegato ad Alberto Angela”, ci sono degli spunti più che interessanti. “Il tuo subconscio non dà peso alle parole..sta già valutando se sia il maschio adatto alla tua prole..ma per portare avanti questa specie glabra..muoviamo le labbra e sembra che dentro al cervello suonino le viole..” Nell’ottava traccia di “Crystal Ball” abbiamo l’entrata in scena di Albe Ok che si unisce ai due ragazzi nella veloce corsa in questo viaggio introspettivo che prende il nome di “Veleno”.
Certe volte si perde il controllo ma non è sempre un male. Farsi male da soli può aiutarci a capire qualcosa in più della nostra personalità, diventare spettatori delle nostre sventure, con la possibilità di poter tendere una mano alla ricerca di aiuto quando si rischia di toccare il fondo.
“..non ho mai avuto ne conferme ne smentite..sul fatto che farsi male faccia male come dite..non abbiamo un piano e le persone, si sa, soffrono..il lamento nella mente più che un piano è un sassofono..i trucchi che hanno tutti a volte a me sfuggono..le cose mi distraggono solo se mi distruggono..”
Non voglio vedere per forza in “Piccoli Drogati Crescono”, con la preziosa featuring di Willie Peyote, un riferimento a droga e sostanze stupefacenti. Voi, chiaramente, in base al vostro percorso di vita farete le vostre scelte a riguardo, ma, io, mi prendo la libertà di vivere questa canzone nel modo con cui le mie emozioni mi hanno accarezzato durante il suo ascolto. Siamo davanti ad un pezzo in cui la voce di Serena si trasforma nella nostra via di fuga dalla vita che tutti i giorni affrontiamo e le parole scandite, dalla voce disillusa e distaccata di Davide, riescono facilmente a rappresentare lo stato d’animo di ognuno di noi. Questo brano rimarrà dentro di me, l’ho sentito mio, e la via di fuga, il porto sicuro in cui sentirmi bene e rilassato, mentre tutto fuori gira al contrario, sarà sempre e solo la musica.
“Minipony” può essere visto come un manifesto generazionale, l’incazzatura in musica, perdonatemi il linguaggio, di coloro che la mattina si svegliano esattamente con lo stesso umore con in quale si sono addormentati la sera precedente. Ore seduti sul divano a spulciare annunci farlocchi di società fantasma e file al centro per l’impiego, mentre qualcuno, dall’alto di non si sa bene quale piedistallo, ti riempie il cervello incravattato dentro al suo colletto bianco.
“Fantasma”, feat. Andrea Ceccon e Cuccioli Morti, è la degna chiusura di “Crystal Ball”. Questo brano non lascia tregua alla frivolezza dell’essere, del voler apparire a tutti i costi e del decidere, con una disarmante leggerezza, di lasciare nell’armadio se stessi per riempire il vuoto creatosi dopo aver tirato fuori l’ultimo capo griffato che ti garantirà di ottenere punti bonus agli occhi dei membri della tua cricca.
In attesa di vederli dal vivo mi accontenterò di riascoltare “Crystal Ball” nella speranza di sentir parlare sempre più spesso di loro
Articolo del
15/11/2017 -
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