A quanto pare sono tra i non molti italiani apprezzati in Germania, visto che se li è pappati una label teutonica. Su Facebook hanno più di 12.000 ammiratori. E se i "mi piace" non fanno un pubblico, sembra tuttavia che i Poison Garden non li conoscano solo amici e parenti.
Loro si definiscono una "steampunk" band. Ma non c'entra niente col punk di Buzzcocks e Sex Pistols. Il termine fa riferimento a un genere letterario fantascientifico in voga nell'Ottocento che esaltava i "mostri" della rivoluzione industriale: macchine a vapore, congegni a orologeria, circuiti differenziali. E le ambientazioni erano quelle della Londra vittoriana, richiamata anche nel titolo dell'album di debutto dell'ensemble romano. Un ensemble dalla forte verve teatrale, visto anche il look con cui i quattro - tutti rigorosamente fregiati di titoli quali Sir, Madam, Mr, Professor - si presentano in scena, tra gothic-comedy in versione Tim Burton di "Alice in wonderland" e fantasy-glam in versione David Bowie di "Labyrinth".
Come si concilia tutto ciò con la musica ? La risposta è nelle dieci tracce di questo "canto". Oscuro, evocativo, pieno d'elementi a corredo. Molti direbbero orpelli, ma mai come in questo caso - per restare in tema di Londra vittoriana citando Wilde: le cose inutili sono le uniche indispensabili. Gli strumenti, infatti, si mescolano spesso a effetti industrial/futuristi che ricordano, volendo, gli Einsturzende Neubauten: Human Machine si apre col ticchettìo di un ingranaggio, Falling Leaves con un orologio, Days Of Steam con una locomotiva. Non solo rumori, però. Sono presenti anche riarrangiamenti di melodie classiche, vedasi Struggle For Pleasure, che parte con violino e violoncello ed esplode in un tripudio metallico. Idem per Victorian Dream, aperta da un piano languido e spanata da chitarre, basso e batteria.
A cantare è la vocalist/bassista Anais Noir, che ingentilisce un sound potente ed estremo. Ma non è un disco per talebani del metal. Anzi, nella tracklist è presente anche una versione di Tonight, Tonight degli Smashing Pumpkins. Questo per dare l'idea del target. Idea riscontrabile anche dalle influenze dichiarate, che vanno dai Dream Theater ai Rush passando per Slipknot, In This Moment e Blue Oyster Cult.
Tra i pezzi migliori, oltre ai succitati, spiccano anche Halloween e Clockwork Theory
Articolo del
05/07/2017 -
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