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Parranda Groove Factory
Nothing But The Rhythm
2016
Beta Produzioni
di
Valerio Di Marco
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Ritmi in tutte le salse. Da quelli tribali a quelli latini, fino a quelli elettrodance e funky. Curioso, l'esperimento. E riuscitissimo. Tanto più che le sonorità calde e avvolgenti ora del samba ora della musica afro/cubana sono smorzate di tanto in tanto dall'oscurità dell'elettronica.
E così in questo caleidoscopio di suoni, enciclopedico nella sua completezza, che è l'esordio della Parranda Groove Factory abbiamo da una parte l'esplosione di colori di Agua De Beber, reinterpretazione di un brano di Antonio Carlo Jobim, Stoned Circus, lisergica e psichedelica, e Mi Vida, altro rimasticamento in chiave samba/ska stavolta di un brano di Manu Chao; dall'altra l'oscurità dell'elettronica di Synthcretism, che apre ai Kraftwerk facendoci ballare sulle note di un elettro-pop d'antan, e della conclusiva title-track.
In mezzo, però, c'è tanto altro. Da Lu Bene Mio, l'estratto più folk del lotto, a Los Parranderos, che rispolvera echi delle orchestre mariachi, fino a Sacerdoti Dell'Umanità, con la partecipazione dei Smania Uagliuns.
Il combo, di suo, conta dieci elementi: un producer di musica elettronica, un bassista e 8 (otto!) percussionisti. Insomma magari non sempre te le cantano, ma di sicuro te le suonano
Articolo del
08/07/2017 -
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