BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Andrea Cauduro
First Date
2017
Autoprodotto
di
Tiberio Flammia
|
Andrea Cauduro ama spaziare ed esplorare i mondi di ogni genere musicale che possa essere definito sperimentale. In versione acustica e in versione elettrica. Dalla noise all’avant-garde. Dall’improvvisazione alla drone.
Non è facile trovare una sensibilità così profonda espressa con una tecnica così elegante, senza vezzi, senza filtri, senza artifici se non quelli delle sue pedaliere e dei suoi mille aggeggi pieni di leve, pulsanti e luci intermittenti. In questo suo lavoro dal nome First Date, Andrea ci propone cinque brani che racchiudono il suo mondo musicale. Cinque brani diversi tra loro ma che sembrano cuciti insieme per formare un patchwork dalle tinte malinconiche ma non tristi. Una malinconia che nel finale lascia spazio a un sorriso sincero.
First Date si apre con Ada. “Ada” è il suono del tempo leggero che scorre quando rifletti. E’ il suono del tempo che passi immerso nei tuoi pensieri. Ti accompagna. E’ l’inizio del viaggio che continua con il secondo brano, Dance Me To The End of Spain. Si sente il suono di un treno che frena, ti lascia salire e lentamente i leggeri tocchi della chitarra ti cullano verso un’atmosfera ovattata, lontana, onirica. Il sogno finisce con il lento arrivo del treno in una stazione. Si sente in lontananza una musica che cresce sempre più forte e decisa: “siamo in Spagna ora”- dice la chitarra.
Ma il viaggio continua e questa volta siamo diretti verso est. Il titolo del terzo brano infatti è Once I Saw a Mermaid in Budapest. Il suono distorto della chitarra apre una composizione che sembra suonata direttamente dal fondo del mare. Una delicatezza davvero poetica che fa il paio con le parole sussurrate in sottofondo. Il quarto pezzo, Teach Me Another Kind of Blue, è quello che mi ha colpito di più. Nel titolo è evidente il richiamo a Miles Davis e nella musica puoi vedere uno dei mille volti della malinconia. Davvero intenso.
Il disco si conclude con Vanna. Un altro nome di donna per un altro bellissimo pezzo, questa volta dal sapore più dolce e deciso. Buon Ascolto!
Articolo del
18/05/2017 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/R0XsdzQq96s" frameborder=
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|