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Pier Bernardi
Re-birth
2017
Irma Records
di
Claudio Prandin
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Pier Bernardi, giovane bassista emiliano, esordisce con questo disco sorprendente sotto molti punti di vista: prima di tutto per la bellezza delle composizioni strumentali, poi per la tecnica bassistica dimostrata ma mai sfoggiata in modo presuntuoso, infine per la lista degli ospiti che hanno fornito un importantissimo contributo; soltanto leggendo i loro nomi viene voglia di comperare questo album: compaiono infatti ACE (chitarrista degli Skunk Anansie) come co-autore ed esecutore di molti brani, David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel) e il batterista americano Michael Urbano (Sheryl Crow). Un ragazzo così giovane insieme ad artisti così affermati poteva correre il rischio di abbassare la voce e sminuire la propria personalità ma così non è stato: Re-birth è un disco corale che offre i giusti spazi a tutti i musicisti; anche lo stesso Pier Bernardi ce lo ha confermato: A volte emerge il basso come strumento principale ma volevo che rimanesse comunque al servizio del brano. Magari quand’ero più giovane sarei potuto cadere in un errore di egocentrismo e forse per questo ho voluto aspettare a pubblicare un disco; direi che sono riuscito a lavorare più sul suono e sulla melodia che sulla mia tecnica personale. Le dieci canzoni di Re-birth hanno caratteristiche proprie e variegate; alcune sono morbide e vellutate, contraddistinte da arpeggi di basso con l’uso degli armonici mentre altre sembrano arrangiamenti di brani Rock ancora privi della voce; soprattutto I’m ready now sembra pronta per essere perfezionata con un cantato alla Metallica. While you are sleeping è stata scritta di getto durante un’estiva notte insonne e come altri brani è il frutto di un’improvvisa ispirazione; per non perdere questa immediatezza e per mantenere i suoni originali prodotti dai vari musicisti, le dieci tracce sono state registrate in presa diretta; come testimonia Pier Bernardi: Soprattutto il riverbero naturale uscito dalla batteria di Michael Urbano aveva un suono splendido e lo abbiamo voluto mantenere così com’era. Ogni singolo brano racconta un particolare periodo o un avvenimento della vita di Pier Bernardi e concorre a formare la colonna sonora della sua pur giovane vita. Per quanto riguarda le collaborazioni con i vari ospiti è curioso ascoltarne la genesi ancora dalla sua voce: Quando ho deciso di pubblicare il disco cercavo una chitarra veramente rock, quindi ho scritto a ACE mandandogli qualche sample e lui ha accettato immediatamente. E’ stato molto contento perché l’ho lasciato libero di sfogarsi con la chitarra e di improvvisare qualsiasi tipo di assolo. Invece “Grace” è nata in una sola notte; l’ho composta da solo con il mio basso e volevo registrarla così ma il giorno dopo negli stessi studi c’era David Rhodes che stava lavorando ad un altro progetto, l’ha ascoltata e mi ha proposto di suonarla insieme; ed è uscita la versione del disco. E’ nata in modo molto fortuito e per me è un po' come un regalo. Ma l’aspetto prevalente di questo lavoro rimane senza dubbio l’abilità compositiva del giovane musicista emiliano che si rivela più preziosa e importante di qualsiasi collaborazione e di qualsiasi tecnicismo.
Articolo del
20/02/2017 -
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