Blindur è il progetto di Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga, duo napoletano per il quale il piglio minimal è solo nel numero dei componenti ma non nella resa sonora. Perchè ad ascoltare il loro album d'esordio l'impressione è che a suonare sia una band, ma in realtà fanno tutto loro due. Chitarre, percussioni, organo, armonica, synth, cori, loops: tutto a quattro mani (e quattro gambe). Due macchine da guerra. Solo in un brano si sono avvalsi di altri due musicisti, ma si tratta di comparsate.
Il piglio del lavoro è indie-folk alla Fleet Foxes e Mumford & Sons, con vaghi accenni country/western e atmosfere da pub dublinese degli anni sessanta, ma abbondano i cori epici alla Of Monster And Men e gli scampanellii in stile Sigur Ros. Ed è proprio da loro che bisogna partire considerando che il progetto è nato dopo l'incontro con Jonsi, il quale essendo cieco da un occhio, notò con affetto la cecità di De Vita e gli suggerì di usare come nome la traduzione islandese di "cieco" - "blindur" appunto - che poi finirà in copertina in alfabeto Braille, quello dei non vedenti. Inoltre il lavoro è stato mixato e masterizzato da Birgir Birgisson, storico fonico e produttore della band islandese.
I nove brani del lotto, registrati tutti dal vivo tra Roma e Napoli e prodotti dagli stessi autori, suonano abbastanza omogenei nel sound e nei rimandi, con picchi quali l'apertura Aftershock, primo video/singolo estratto dal disco, Canzone Per Alex, dove colpisce l'innestarsi del banjo di Bencivenga su un crescendo rapsodico, Foto Di Classe, brano pluripremiato e da cui il progetto ha preso il via, e la conclusiva Lunapark.
L'unico appunto è che se da un lato gli incastri dei vari strumenti e gli arrangiamenti suonano perfetti, dall'altro i testi potevano forse essere un pochino più incisivi. Perchè se a scavare dentro se stessi il massimo che si dissotterra è "le zanzare a 'sto giro sono più stronze che negli anni passati" oppure "è meglio non avere sogni che avere sogni troppo grandi", forse qualche colpo di pala in più lo si poteva dare
Articolo del
16/02/2017 -
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