Il nuovo disco di Stefano Vergani, giovane e assai apprezzato cantautore brianzolo, racconta storie di personaggi che si muovono sulla scena della tragicommedia continuamente intessuta da amore, abbandono, ossessione erotica, solitudine e rimpianto – non sempre in quest’ordine e non sempre con una consequenzialità logica, perché la passione tutto è fuorché logica. ”Applausi a Prescindere” è il titolo di questa dissertazione pervasa di amara ironia, condotta da una voce certamente fuori dal coro, in uno stile ruvido e recitativo che ricorda vagamente alcuni momenti di Vinicio Capossela. Guardare Le Stelle Non È Come Leggere Il Giornale: titolo emblematico e solo in apparenza tortuoso su come la contingenza e l’urgenza dei fatti impediscano di vivere il sogno e la bellezza. Si sente certamente molto della sensibilità personale di Vergani come artista in questo pezzo, forse quello più intimo e autobiografico dell’album. Regina racconta la storia di un uomo qualunque, un signor nessuno che vive una travolgente e distruttiva relazione con una celebre spogliarellista, relazione che finirà per devastarlo emotivamente perché quando quello che è tuo nel profondo si confonde con quello che è merce pubblica, allora sono guai. Incubo erotico: «C'è stato un momento della mia vita nel quale mi svegliavo di soprassalto la notte in preda a sogno erotici devastanti. La prima volta e' divertente, la seconda anche. Dopo una settimana ho cominciato a preoccuparmi e la preoccupazione ha fatto si che il sogno erotico quotidiano si tramutasse in un incubo erotico, il che è molto peggio. Per tanto come cura mi sono sentito in dovere di scrivere questo pezzo. E per fortuna ha funzionato.»” Ha già detto tutto lui, non c’è bisogno di aggiungere altro. In Primavera in Brianza, chiunque conosca almeno un po’ questa terra non faticherà a ritrovarsi nel contrasto bruciante tra la placida e un po’ esangue bellezza della campagna lombarda e gli angoli freddi e bui fatti di cemento e ipocrisia, che tanto caratterizza questi luoghi. Su Tutto Quello Che Non Sei è la malinconica accettazione del fatto che alla fine l’amore non è mai quello che si spera che sia. A proposito di amore, da ascoltare le successive, strazianti La Bacerò Sul Viso e Dove Sei Finito, che esplorano sofferenze diverse ma ugualmente comuni: la malinconia e il rimpianto di un amore mai confessato, e la ricerca dell’amore finalizzato a qualcosa e non fine a se stesso, che impedisce di godersi tanti attimi che varrebbe la pena vivere anche se quasi certamente non avranno nessun seguito. Ma si sa, nella bellezza c’è molto di effimero e non tutti hanno il coraggio di afferrarla prima che scappi via, preferiamo aggrapparci alle certezze di un’esistenza da manuale perché l’amore vero è una terribile medusa, eterea e bellissima ma dai tentacoli urticanti. E questo ci porta a Piccola Storia Volgare, ovvero l’anti-epica dei matrimoni tanto per fare e delle ripicche piccine piccine. Ecco poi Un’Estate All’Ombra, un’estate da trascorrere alla larga dai rituali obbligatori e irrinunciabili che trasformano le vacanze in una sorta di monumentale messa del qualunquismo, e infine L’Immacolato, cronaca sagace di una notte solo apparentemente qualsiasi che ricorda quasi un romanzo di Niccolò Ammaniti nelle sue assurde concatenazioni, che, alla fine, ci ricordano che il destino se la ride alle nostre spalle ed è molto più fantasioso e diabolico di quanto possiamo esserlo noi poveri uomini e donne.
Tracklist: Guardare Le Stelle Non È Come Leggere Il Giornale Regina Incubo Erotico Primavera In Brianza Su Tutto Quello Che Non Sei La Bacerò Sul Viso Dove Sei Finito Piccola Storia Volgare Un’ Estate All’ombra L'immacolato
Articolo del
27/10/2014 -
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