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Steby
Troppo Rumore
2013
Advice Music/Edel
di
Arianna Mossali
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Stefania Bianconi aka Steby sceglie la prudenza per il suo esordio discografico “Troppo Rumore” e non osa quanto potrebbe, lasciando l’ascoltatore con la spiacevole sensazione di aver assistito a un decollo abortito. Il disappunto in questo caso dell’ascoltatrice - neofita e profana pressoché assoluta dello scintillante mondo del pop italiano e caparbiamente dedita a sonorità ben più aspre – scaturisce dalla percezione di una potenzialità rock ed espressiva che la cantante laziale di certo non nasconde, ma che mortifica al servizio di canzoncine davvero troppo standardizzate. La voce di Steby è potente e arrabbiata, e il tema dell’album (la ribellione alle catene dell’anima lasciate dalla fine di un amore) si presta discretamente a un impianto concettuale che quanto meno si discosta un po’ dalle solite smielosità.
La giovane studentessa di Scienze dell’Investigazione potrebbe rappresentare una bella singolarità nel panorama pop-radiofonico tricolore (che, per come la vedo io, di questi tempi ricorda una Waterloo post-atomica con tanto di invasione di zombie). E, maledizione, non lo fa. Perché? Cosa, o chi, l’ha convinta che il percorso da seguire sia quello, già battuto ad nauseam, del classico singolo pop, privo di appigli, di spigoli, di un qualunque lato oscuro che lo faccia ricordare con un piacere un po’ colpevole? Trent’anni di ascolti ossessivo-compulsivi mi hanno insegnato che non basta un riff di chitarra elettrica per fare rock. Però in Italia siamo sicuramente carenti di artisti che facciano da tramite tra la musica “per tutti”, ad accesso illimitato, mediatizzata (che non è necessariamente un male) e il mondo più sottotraccia del rock, quello vero.
Qualcuno sostiene che la colpa sia di un rock che rifiuta di uscire dal proprio guscio, per snobismo e ostilità a prescindere verso un altro universo musicale, che di creativo e di tecnico ha ormai ben poco. Ma non è così. Non mancano i talenti, ma quelli che ci sono sono irriducibilmente schierati da una parte o dall’altra dell’emisfero musicale. Mancano gli interpreti. Steby ha le potenzialità per farlo. E’ quello che le chiediamo e le suggeriamo di fare, tenendo bene a mente la lezione che cinque australiani squinternati hanno cantato a suonato a tutto il mondo: “It’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll”, è lunga la strada per arrivare in cima se vuoi fare rock’n’roll. Quei cinque pazzi australiani si chiamano AC/DC. E spaccano. Spaccano di brutto, da quarant’anni. Capito?
Tracklist: 01 – Sabato Sera E’ Qui 02 – Briciole Di Noi 03 – Troppo Rumore 04 – Due Soldi Di Te 05 – Quello Che Non Ho 06 – Anche La Luna 07 – Inequivocabilmente 08 – Per Amarti 09 – Aria Di Te 10 – Se Fosse Amore 11 – Re Dei Girasoli 12 – Mille Bolle
Articolo del
09/06/2013 -
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