Musica e parole, entrambe di livello alto, note musicali che si accompagnano a passaggi di letteratura, per una serie di pagine/canzoni ricche di disincanto e di nostalgia.
Questo in sintesi il contenuto del nuovo album di Paolo Ganz, che torna alla canzone d’autore dopo il suo esordio che risale agli anni Settanta. Il disco si intitola “Borges, Atahualpa e le Magiche Lune” e ha come protagonista assoluto il mare, tutto quello che gli appartiene, e quanti hanno avuto la fortuna o anche la disgrazia (si pensi per esempio ai tanti naufragi delle imbarcazioni dei migranti) di conoscerlo. Una sorta di “concept album” denso di riferimenti letterari che vanno da Omero alla Bibbia. Dieci composizioni in tutto, titoli come “Gente d’Oltremare”, “Buonanotte Buianotte”, “Il Viaggio” e “Naufraghi d’Autunno” e “Questa Mia Isola” che raccolgono sia memorie antiche dai contorni epici sia fatti più moderni, di una crudele attualità.
Sotto il profilo musicale l’album segna un recupero di quel cantautorato che vide come punti di riferimento musicisti come Guccini, De Gregori e De Andrè, in grado di mettere insieme conoscenze musicali, letteratura ed impegno sociale. Le canzoni sono state scritte e cantate nell’arco di due anni, fra il 2020 e il 2022, da Paolo Ganz e sono state arrangiate da Simone Chivilò, che è anche coautore di quattro brani. Hanno contribuito alla realizzazione del disco, in sala di incisione, altri musicisti come Lorenza Bano, al violino, Laura Balbinot, al violoncello, Marco Centasso, al contrabbasso, Marco Campigotto, alla batteria e alle percussioni, Riccardo Matetich, alle tabla, Giulio Gavardi, alla chitarra, al saz (strumento a corde turco), all’oud (arabo) e al duclar ( persiano) , Fabiano Maniero, al trombino, e Mirko Satto, al bandoneon.
Due canzoni dell’album sono dedicate all’amico, il maestro Ivo Pavone, scomparso nel 2020: “Borges, Atahualpa e le Magiche Lune” e “Il Viaggio”, un adattamento di “Voyage” di Georges Moustaki. Ci sono anche due brani recitati, collocati all’inizio e alla fine del disco: “La Sirena”, ispirato ad un racconto di Giovanni Tomasi di Lampedusa e “Nautilus”, che detta una linea di condotta per salvaguardare Venezia e la sua laguna. Album intenso che trasforma in arte molte esperienze di vita, viaggi, sogni infranti e considerazioni politiche e sociali. Da ascoltare
Articolo del
24/01/2023 -
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