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Oriana Civile
Storii tra il Serio e il Faceto
2022
Suoni Indelebili-Ird
di
Marco Sonaglia
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"La casa sul confine dei ricordi, la stessa sempre, come tu la sai e tu ricerchi là le tue radici se vuoi capire l'anima che hai, se vuoi capire l'anima che hai" così cantava Guccini in "Radici" nel 1972 e di radici parla il primo lavoro inedito di Oriana Civile : "Storii tra il Serio e il Faceto.
Tredici ballate scritte da lei e interpretate come nella migliore tradizione popolare, cioè cantate in dialetto, quello siciliano e accompagnate da un solo strumento, la chitarra classica. Oriana Civile alla maniera dei vecchi cantastorie racconta le tradizioni, i profumi, i dolori. Il serio si presenta con gli arpeggi e le tonalità in minore che lasciano spazio al faceto con le ritmiche più sostenute nelle sue tonalità maggiori. Ogni canzone ha una sua luce che Oriana tratteggia benissimo con il raffinato accompagnamento di Nino Milia che usa una chitarra artigianale costruita dal liutaio nasitano Francesco Chirieleison.
Già dall'iniziale "U me ritrattu" (con le parole firmate dall'avvocato Pippo Mancuso) è chiaro l'intento di questo lavoro, cioè esplorare le contraddizioni, le luci e le ombre di questa magnifica terra. Si parla dell'arrivo inaspettato dei migranti nell'estate del 2017 a Castell'Umberto con l'ironica "Punti di vista", di piccole leggende ("Uncia e sduncia") , di personaggi ("Sabbaturani Annaca-pucceddi" e "Galatisi Zzappulìa-sardeddi), del suo paese con la pungente "Lady Gaga nun nni caca", della solitudine ("Unni sini") e persino del sesso dell'arancino con " 'A risurvemmo" Poi ci sono le storie toccanti, quelle che ci riguardano più direttamente, storie di profonda coscienza civile come "Attilio manca" dove il cognome del medico morto in circostanze misteriose legate a Cosa nostra diventa un verbo nostalgico e "Claudio e Luciano" dove si raccontano le ultime ore felici di Claudio Traina, il poliziotto che faceva parte della scorta del giudice Paolo Borsellino e che rimarrà ucciso nella strage di Via D'Amelio del 19 luglio 1992.
L'amore di Oriana per il teatro è tangibile in "Ficcarisi 'Nfurna-cannili" e "U boi e u Sciccareddu", le due tracce completamente recitate del disco. La registrazione in presa diretta regala naturalezza al disco, con un suono apparentemente povero, capace però di sprigionare cartoline di un passato ricco di colori. La voce di Oriana Civile è quella di un popolo pieno di bellezza e di dignità, che troviamo anche nei bellissimi scatti (estratti dal progetto Life-serie Faces and Hands) di Raffaele Montepaone che accompagnano il booklet del cd. Un disco garbatamente antico, passionale, emozionante, dove i respiri del cantato si uniscono alle dita sulla chitarra regalalandoci momenti di piccola quotidianità, di vera civiltà, di grande splendore.
TRACKLIST
U me ritrattu Punti di vista ' A riservemmu Uncia e sduncia Lady Gaga nun nni caca Sabbaturanni Annaca-pucceddi Galatisi Zzappulìa-sardeddi Ficcarisi 'Nfurna-cannili Attilio manca Claudio e Luciano 'Na nuci U boi e u Sciccareddu Unnu sini
Articolo del
07/10/2022 -
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