Uscito il 30 maggio 2025 per Umor Rex Records, a distanza di due anni dall’anticipazione del singolo “Toutpartout PT2”, l’album di debutto Bella Wakame è stato realizzato dal duo composto dai musicisti Andi Haberl e Florian Zimmer costituenti un gruppo con lo stesso nome “Bella Wakame”.
Un prodotto musicale magico che dimostra come sia possibile fare della buona musica partendo dal minimalismo; un album che finalmente congela le belle performance live di questi due artisti costituenti un vero e proprio duo alternativo.
La formula utilizzata per la realizzazione dell’album deriva da uno stile elettronico che oscilla fra sonorità ambient psichedeliche e ritmi incalzanti, fra mix di suoni acustici ed elettronici vintage e un uso sapiente di vocalizzi appositamente modificati.
Nell’album è chiaramente percepibile una sorta di ipnotica battaglia fra suoni, una dialettica musicale di alto livello tecnico che percorre tutte le tracce del lavoro.
Per inciso il nome “Bella Wakame” deriva dalla combinazione della parola italiana “bella” con la parola giapponese “wakame” che è una tipologia di alga marina, un nome che vuole indicare appunto un mix di influenze diverse, apparentemente incongrue, ma che riescono sempre a trovare una loro raffinata sintesi.
Non semplici soundscape, ma vere e proprie piccole opere d’arte create dalla batteria e dalle percussioni di Andi Haberl e dai sintetizzatori modulari di Florian Zimmer.
Riduttivo sarebbe classificare l’album nell’alveo del krautrock, del quale mantiene peraltro la sperimentazione, con particolare riferimento all’improvvisazione estesa e ai ritmi ipnotici.
Del resto, pur differenziandosi, il lavoro risente delle altre esperienze dei due artisti: quella con il gruppo The Notwist del quale fa parte Andi Aberl, e quella dei Saroos e dei Driftmachine, gruppi dei quali fa parte Florian Zimmer.
Bella partecipazione quella di Indra Dunis in “The Island of Unknows”, un pezzo particolare con rimbalzi e armonie che ben si combinano con i suoni di sottofondo.
Echi e suoni metallici posizionati su ambienti musicali di sottofondo, costruiscono il rincorrersi dei suoni particolari che si possono ascoltare in “To Win Love”, un pezzo molto lungo, dove il “continuo” di sottofondo dopo l’entrata a tempo risente di influenze indiane per lasciare poi spazio a una fase più riflessiva del pezzo.
Mentre “Grand Tour” risulta fortemente sintetico nella sua brevità costituita da sonorità ambientali fra l’industriale e il tribale con un significativo inserimento di voci modificate, “Spirit-Shelf”, il pezzo finale dell’album, dopo la lunga introduzione, vira verso una sorta di reggae elettronico che anzi si potrebbe ben definire dub, lasciando l’ascoltatore piacevolmente sorpreso per quanto bene è congegnato.
Un vero capolavoro, “Breakdowns, Full On” con i suoni che emulano quelli dei vecchi giochi elettronici mescolati con sonorità prettamente acustiche, un mix di notevole effetto onirico.
Nel complesso un album da acquistare e ascoltare con estrema attenzione, una dimostrazione del fatto che questi due bravi artisti riescono a fare musica di altissimo livello con uno stile minimalista.
TRACKLIST 1. Fresh Dispair 2. Shades of Nambei 3. To Win Love 4. Sundrops 5. Toutpartout PT2 6. Breakdowns, Full On 7. The Island of Unknowns feat. Indra Dunis 8. Grand Tour 9. Manga Bois 10. Spirit-Shelf
LINE UP • Andi Haberl, batteria e percussioni • Florian Zimmer, sintetizzatori • Indra Dunis, voce in “The Island of Unknows”
Articolo del
14/06/2025 -
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