Vengono da Danzica, in Polonia e questo è il loro quinto album. Il disco si intitola “B Flat A” ed è stato prodotto da Michael Kupicz.
Fate molta attenzione quando vi avvicinate alla musica dei Trupa Trupa, perché propongono cose che vanno oltre la facile categorizzazione o etichetta. La band è composta da Grzegorz Kwiatkowski, chitarra e voce, da Rafal Wojczal, chitarra elettrica e tastiere , da Wojtek Juchniewicz , al basso e alla voce, e da Tomek Pawluczuk, alla batteria. Sul nuovo album i Trupa Trupa si confrontano con il lato più oscuro della nostra esistenza e cercano di dare un senso musicale a quell’ombra pesante che incombe su di noi. Si comincia con “Moving”, un “intro” tambureggiante ed ossessiva, in perfetto stile Killing Joke, seguita da “Kwietnik” una canzone che disegna paesaggi inquietanti e che musicalmente traccia una linea di coesistenza fra “post-punk” e “rock di avanguardia”, che sono le due anime del gruppo.
Su “Twitch” il tessuto ritmico torna ad essere incalzante: il brano viene eseguito a velocità folle, ti chiude lo stomaco ma è davvero un gran bel sentire! “Lines” e “Lit“ sono due ballate psichedeliche , dalle chiare linee melodiche, che potrebbero tranquillamente essere state partorite dalla mente di Syd Barrett, dei primi Pink Floyd. “Uniforms” è musicalmente il pezzo più “leggero” dell’album: una canzone estremamente godibile , ma solo in apparenza, perché ha forti contenuti politici nel testo, apertamente critico verso la svolta autoritaria della Polonia e anche nei confronti dei nuovi nazionalismi e della guerre. “Far Away”, è una ballata dotata di un crescendo oscuro ma molto dinamico, dettato da mirabili linee di basso. Si tratta di uno dei brani più avvincenti dell’intero disco al quale fanno seguito “All And All”, una ballata leggera e inaspettatamente sognante, e un pezzo come “Uselessness”, dove si torna a picchiare forte e dove le distorsioni tornano a minare un tessuto armonico già indebolito e sofferente.
“Sick” è la sintesi di tutto, una ballata cadenzata e lenta, eseguita quasi come sotto ipnosi: una sorta di manifesto destinato al nuovo mondo che neanche si accorge i rischi che sta correndo, un grido di allarme verso una umanità malata che reagisce diventando crudele. Questo incredibile album si chiude con “B Flat A” , la “title track”, un’altra ballata psichedelica straniata , rallentata ad arte, ma quanto mai affascinante. Un disco che merita di essere ascoltato, un album che alcuni potrebbero trovare disturbante, ma che possiede contorni epici e altamente drammatici sia nelle musiche che nei testi.
Articolo del
23/09/2022 -
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