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The Afghan Whigs
The Afghan Whigs - How Do You Burn?
2022
BMG
di
Ida Stamile
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Si percepisce il senso di perdita che aleggia tra le note di "How Do You Burn?", ultima creatura degli Afghan Whigs: quella del chitarrista Dave Rosser morto nel 2017 ma anche di Mark Lanegan, che Greg Dulli vuole ricordare attraverso il titolo dell'album e in brani come "Jyja", dove ha contribuito ai cori e in cui la sua voce lontana e oscura sembra permeare i pensieri stessi.
C'è anche una rabbia che vuole esplodere tra le parole, nella dolce cupezza dei testi. C'è poi una certa forma di violenza, reale oppure intima, sfogata nella passione e nell'amore, marchio distintivo e intenso dello stile Afghan Whigs.
Registrato con Dulli, il batterista Patrick Keeler (Raconteurs) e il nuovo chitarrista Christoper Thorn (ex Blind Melon) in uno studio studio di Joshua Tree, mentre il bassista John Curley e il tastierista Rick Nelson hanno dato il loro contributo da remoto in piena pandemia, "How Do You Burn?" vive di un multistrato sonoro molto più incisivo rispetto ai precedenti "Do the Beast" (2014) e "In Spades" (2017) e la presenza di numerosi collaboratori dona all'album una sorta di interessante atmosfera multidimensionale ed eclettica.
Un album che si spinge oltre, non solo attraversando le classiche linee melodiche dei Whigs con quello spirito soul ombroso e sghembo vivo in "Please, Baby, Please", ma valicando territori elettrici ed energie ataviche come nel deserto sonoro di "I'll Make You See God" e immergendosi nell'aria inquieta e rarefatta di "The Getaway".
Poi arriva "Domino & Jimmy", la coppia di "My Curse" trent'anni dopo, con la voce di Marcy Mays, con quella fantastica tensione emotiva e tossica che sa riempirti di un'inquietudine e di una disillusione necessaria. Chiudono gli spettri dal sangue blues-rock di "In Flames".
Un disco pieno di differenti approcci musicali che riesce a svelare una miriade di fantasmi sonori, crudo e delicato al contempo, come l'anima degli Afghan Whigs. Un album che, tra note e parole, disvela i lati più oscuri e in ombra della mente, consumandoti.
“Like a living ghost, you get lost inside my head”
Articolo del
10/09/2022 -
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