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Nihiloxica
Kaloli
2020
Crammed Discs / Materiali Sonori
di
Giancarlo De Chirico
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Album incredibile, un disco unico nel suo genere, capace di suscitare un senso di minaccia e insieme di stupore. Loro si chiamano Nihiloxica e su “Kaloli” ci fanno ascoltare l’esito finale del connubio oscuro fra un’elettronica cupa ed ossessiva e percussioni estreme ed incessanti.
L’uccello ritratto in copertina è il marabù africano, un animale agile e molto aggressivo, portatore di diverse malattie. Ci troviamo a Kampala, in Uganda e i kaloli (questa la parola locale per descrivere i marabù) si aggirano nelle discariche a cielo aperto che circondano il centro urbano. Si cibano di tutto quello che trovano, si nutrono di detriti insomma, per poi ripartire in volo e contaminare luoghi e persone. Una sorta di calamità naturale che nasce da un disastro ambientale e che il gruppo anglo-ugandese prende a simbolo della situazione sociale, dei tempi moderni.
Nihiloxica è un collettivo musicale che sperimenta nuovi suoni e cerca equilibrio fra soluzioni ritmiche accelerate ed il frastuono, fra l’elettronica moderna ed il caos primordiale. La sinergia nasce al Nyege Nyege’s Boutiq Studio di Kampala dove si incontrano un quintetto di percussionisti ugandesi e una coppia di dee-jay inglesi. Dopo una prima fase di conoscenza reciproca e di fitti dialoghi, il gruppo ha dato forma a questo magnifico album. Brani come “Tewali Sukali”, “Gunjula”, “Black Kaveera” e “Busoga” sono al tempo stesso ipnotici, ricchi di ritmo e assordanti.
Mettono in discussione la radici sonore africane, ma lo fanno utilizzando un “drum set” tradizionale, composto da percussioni ancestrali. Il suono si spezza e si ricompone ogni volta, dando vita a nuove forme musicali, più dinamiche, in continuo movimento. Album totalmente strumentale, carico di inquietudine, di influenze industriali e anche in parte di “doom-metal”. Un vero e proprio assalto al nostro apparato uditivo, ma anche un momento di pregio, malgrado la decadenza infinita e il mondo senza futuro da cui prende forma. Da ascoltare.
Articolo del
11/12/2020 -
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