Il libro prende in esame la figura del Cattivo nell’immaginario cinematografico e parte dall’assunto di Alfred Hitchcock secondo cui una buona scelta ed un’altrettanta felice interpretazione del ruolo del cattivo è determinante nel decretare il successo o meno di un film. Il che non è affatto sbagliato se solo pensate al ruolo di Chigurth, il maniaco omicida di “Non è un Paese per vecchi”, il multi premiato film dei Fratelli Coen tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy. I tre autori, da Marcello Gagliani Caputo, laureato in Storia del Cinema, curatore ed autore di altri saggi sul cinena, agli esordienti Sergio Gualandi ed Andrea Salacone, che si occupano di cinema su diversi siti web, si sono divisi in modo equo le monografie di attori che sono diventati famosi proprio grazie al loro ruolo di bad boy. L’idea di partenza è stata quella di suddividere il libro in capitoli ognuno dei quali contenente almeno due decadi di storia del cinema. Così subito dopo un interessante excursus sugli albori, con dei gustosi resoconti su Max Schreck, il Vampiro, su Rudolph Klein-Rogge, lo Scienziato folle, e su Conrad Veidt, l’uomo dagli occhi cattivi, si affrontano gli anni ’30 e ’40, dove potrete leggere brevi saggi su Boris Karloff, il primo Frankenstein, su Bela Lugosi, il Dracula per antonomasia, e su James Cagney, l’angelo con la faccia sporca. Il capitolo sugli anni ’50 e ’60 viene arricchito da altri straordinari profili, come quelli di Vincent Price, famoso dottor K e abominevole dottor Phibes, di Cristopher Lee , noto per “La Mummia”, e di Anthony Perkins, indimenticabile la sua recitazione su “Psycho”, di Alfred Hitchcock. Negli anni ‘70 e ’80 emergono invece altri attori, altrettanto bravi, che però si limitano solo ad incursioni - per quanto eccellenti - nel ruolo di “cattivi”. E’ il caso di Malcom Mc Dowell, il famoso Alex De Large su “Arancia Meccanica” di Stanley Kubrick, di Dennis Hopper, il Frank Booth di “Velluto Blu”, di Jack Nicholson, che interpreta Jack Torrance su “Shining”. Attori più caratterizzati invece dai loro ruoli sono senz’altro Klaus Kinski, il Nosferatu di Herzog, e Robert Englund, il minaccioso Freddy Krueger dell’interminabile serie di “Nightmare”. Ed ecco arrivare tempi a noi più vicini, come gli anni ’90, dove fioriscono come funghi i “cattivi di successo”, ben individuati in attori come Anthony Hopkins, molto celebre ed imperdibile la sua interpretazione di Hannibal Lecter ne “Il Silenzio degli innocenti”, come Christopher Walken, il cavaliere senza testa de “Il mistero di Sleepy Hollow”, come Gary Oldman, l’ultimo Dracula, nonché il poliziotto corrotto di “Lèon”, e infine come Willem Dafoe, il folle omicida di “Cuore selvaggio” di David Lynch e personaggio d’oltretomba inquietante su “L’ombra del vampiro”. Il testo si conclude con un breve saggio anche sulle bad girls del cinema da Barbara Steele, la strega-vampiro de “La maschera del Demonio”, alla Isabelle Huppert de “Il buio nella mente”, alla straordinaria Kathy Bates di “Misery non deve morire”. Un libro agile e scorrevole che vi permetterà di ripercorrere con la mente attori e pellicole davvero importanti e di cogliere qualcosa di più su che cosa si cela in quella nostra insana passione per certi personaggi “malvagi”. Buona lettura!
Articolo del
30/05/2008 -
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