Geddy Lee, iconico bassista e cantante dei Rush, ci regala con "My Effin' Life" non solo una biografia, ma un'immersione profonda e sorprendentemente intima nella sua vita, nella sua musica e nelle sue passioni. Lungi dall'essere un'autocelebrazione pedante, questo volume è un viaggio affascinante, costellato di aneddoti divertenti, riflessioni acute e momenti di toccante sincerità.
Lee dedica ampio spazio alla sua infanzia, segnata dalle esperienze dei suoi genitori sopravvissuti all'Olocausto emigrando dalla Polonia fino in Canada, tema toccante e profondamente significativo che ha plasmato la sua visione del mondo. Queste pagine sono cariche di emozione e offrono una prospettiva unica sulle radici della sua resilienza e della sua etica del lavoro. Lee (il cui nome yiddish all’anagrafe è Gershon Eliezer Weinrib, omaggio al nonno ucciso dai nazisti) non si limita a raccontare il "dietro le quinte" della sua carriera musicale. Dedica spazio anche alle sue altre grandi passioni: il baseball, il vino e il collezionismo in generale (fumetti, memorabilia di baseball, persino strumenti musicali vintage). Queste sezioni, lungi dal deviare, arricchiscono la narrazione, rivelando un uomo con interessi vasti e una curiosità insaziabile.
Naturalmente, gran parte del volume è dedicata ai Rush. Lee ripercorre la lunga e straordinaria avventura della band, dalla formazione nei garage di Willowdale, Ontario, fino all'apice del successo mondiale. Offre uno sguardo privilegiato sui processi creativi che hanno portato alla nascita di album seminali come "2112", "Moving Pictures" e "Permanent Waves". Descrive le dinamiche interne della band, il rapporto profondo e unico con Alex Lifeson e, in particolare, con il compianto Neil Peart.
Lo stile di scrittura di Lee è talvolta autoironico e la sua voce emerge chiaramente dalle pagine: un mix di saggezza, umorismo tagliente e una genuina umiltà. Non ha paura di affrontare le proprie vulnerabilità, le proprie ansie e le proprie sfide. "My Effin' Life" non è poi solo un testo da leggere. È arricchito da una miriade di fotografie, molte delle quali inedite, che aggiungono un ulteriore livello di immersione. Le immagini, spesso personali e intime, completano la narrazione, dando un volto ai ricordi e alle persone menzionate. Inoltre, il libro invita quasi il lettore a una fruizione attiva, suggerendo l'ascolto di brani specifici dei Rush mentre si legge di quel periodo, invitando a entrare nel suo mondo, non solo come lettore, ma come partecipante.
In definitiva "My Effin' Life" è un must-have per i fan dei Rush. Offre una prospettiva senza precedenti sulla band, sulla sua musica e sulle personalità che l'hanno resa leggendaria. Ma il suo fascino si estende ben oltre il fandom. Chiunque sia interessato a una storia di perseveranza, creatività, amicizia e passione troverà in queste pagine ispirazione e intrattenimento.
Encomio alla consueta cura editoriale da parte di Tsunami Edizioni e all’ottima traduzione ad opera di Stefania Sarre.
Articolo del
03/06/2025 -
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