Più di qualcuno avrà visto il film omonimo del 2006. Ma il film deriva dal libro, uscito nel 2003 in Usa e ora, finalmente, grazie a Clichy edizioni, nella bella traduzione di Nicola Manuppelli. E il libro merita, lasciatemelo dire, eccome se merita.
Rievocazione intensa delle stagioni perdute dell’infanzia, dell’adolescenza e della gioventù, Guida per riconoscere i tuoi santi si configura come uno scavo interiore alla ricerca della perfezione. Chi sono i santi? Certo non quelli della religione, per quanto in comune con essi abbiano la follia, l’eccentricità, lo stile di vita inusuale. Personaggi che al resto della società sembrano disadattati, e certamente lo sono, ma a differenza del resto dei disadattati (e della società) hanno un modo puro e intenso di vivere la loro vita ai margini, finendo per abitare una dimensione di sacralità. Personaggi come il songwriter drogato Jimmy Mullen o gli antichi colleghi di Larry Kert, primo interprete del personaggio di Tony in West Side Story finiscono per assumere, agli occhi di Montiel, un grado di certa qual perfetta santità. E così il riconoscimento dei propri santi, delle proprie guide spirituali, finisce per diventare quindi la via per trovare la perfezione nella propria vita, taoisticamente, o, come diremmo meno esoticamente noi inguaribili occidentali europei, la felicità.
La felicità sta nei momenti perfetti, quindi, come si sa. E tanti sono quelli che Montiel rintraccia nella propria vita, dal tour con i Gutterboy, la band hardcore punk con cui ha sfiorato il successo (“Siamo la band senza successo di maggior successo della storia”) alla volta in cui una palla da baseball gli è volata giusto nella mano mentre camminava, spavaldo e sicuro di sé, per le strade di un’assolata New York.
Molto più ricco nella trama e negli avvenimenti rispetto al film che ne è stato tratto, Guida per riconoscere i tuoi santi possiede un afflato lirico e un ritmo narrativo che non annoiano mai e rimandano direttamente, specie nelle parti dedicate ai vagabondaggi per gli States, a On The Road di Jack Kerouac, di cui forse rappresenta la versione aggiornata al Duemila. Caldo e potente come i momenti perfetti di cui racconta, che tanto aumentano di valore quanto più sono inseriti in una realtà desolata (un modo di vedere le cose mooolto americano), Guida per riconoscere i tuoi santi sfoggia molti passi memorabili, che ne rendono consigliatissima la lettura.
Articolo del
11/07/2014 -
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