Un festival che si apre alla contaminazione di diversi linguaggi spaziando tra la musica d’autore, il manouche e suoni più moderni che si aprono all’elettronica. Dal 25 luglio sino al 3 agosto torna l’Eddie Lang Jazz Festival che, giunto alla XXXIV° edizione, si svolgerà a Monteroduni in provincia di Isernia presso i giardini del palazzo Pignatelli sotto la direzione artistica del Maestro Marco Zampogna. Ad alternarsi sul palco tanti artisti di fama internazionale a partire Joscho Stephan, eclettico chitarrista gipsy, e la straordinaria bassista Kinga Glyk, protagonisti nel primo weekend dal 25 al 26 luglio. Nel fine settimana successivo saliranno invece sul palco Simona Molinari e il pioniere della chitarra jazz Kurt Rosenwinkel che sarà anche presidente di giuria del concorso il Genio di Eddie Lang, la cui finale si svolgerà il 3 agosto. Insieme a lui parliamo del concerto, del concorso e soprattutto del suon modo di intendere la musica. Abbiamo intervistato Rosenwinkel per avere un’anteprima di quanto accadrà a Monteroduni
Prima di tutto parliamo del concerto. Puoi darci un'anteprima dei brani che suonerete e di come si svilupperà il concerto? “Andrò sul palco con il trio del mio album Angels Around formazione con cui ho un legame e un sound speciali. Suoneremo il repertorio di quell'album, con brani classici del modern jazz di compositori come Joe Henderson, Charles Mingus, Thelonious Monk, Bill Evans e alcuni brani originali di Dario e miei.”
Dario Deidda al basso e Greg Hutchinson alla batteria: due musicisti con cui suoni molto spesso, puoi parlarci di questa collaborazione e di quali affinità hai trovato con loro? “Dario e Greg sono musicisti di grande talento all'apice della loro carriera. Hanno sviluppato il loro stile personale pur rimanendo profondamente radicati nella tradizione jazz dello swing e del bebop. Quindi sanno come rendere la musica piacevole in modo essenziale, oltre a comprendere e muoversi con tutte le sfumature della melodia e dell'armonia. La chimica che abbiamo sviluppato è profonda e giocosa
Eddie Lang è stato un grande chitarrista e un innovatore. Quanto è importante per te essere il presidente della giuria del concorso e quanto è stato importante questo musicista nella storia della musica? “Lang è stato uno dei primi chitarristi a fare assoli a note singole e ad accompagnarsi con accordi, ed era di Filadelfia come me. Inoltre è nato il 25 ottobre e io il 28 ottobre, quindi mi considero un vero e proprio discendente spirituale del signor Lang (ride). Per questo motivo essere presidente della giuria in suo nome è un onore e una responsabilità che prendo con orgoglio e umiltà. Si può essere orgogliosi e umili allo stesso tempo? Se sì, è così che descriverei ciò che provo.”
Sei senza dubbio uno dei più grandi innovatori della chitarra. Qual è il tuo approccio alla musica e in particolare alla composizione jazz? “La musica è l'etere che ci circonda, il balsamo spirituale, l'unificatore delle anime umane, il punto di contatto tra noi e l'universo, la visione del futuro, la manifestazione del presente. Lavoro per migliorarmi, per sviluppare la mia comprensione interiore, per imparare a suonare il mio strumento, per imparare dai maestri che mi hanno preceduto e da tutto ciò che mi circonda. Le composizioni, le canzoni, nascono in modi diversi: alcune completamente formate, altre come idee embrionali, e poi lavoro per renderle più chiare. Ci sono così tante tecniche idiosincratiche che sviluppiamo nella nostra vita per tutte le cose che facciamo. Questo mi interessa: come le persone fanno le cose e quali tecniche usano. Ho sviluppato molti dei miei modi di lavorare su una canzone. Si può iniziare da qualsiasi punto, non importa, e lavorare finché non si ottiene qualcosa che piace”
In questo periodo storico si parla sempre di più di contaminazione musicale. Quanto è importante per te aprirti ad altri stili musicali? È un aspetto che ha influenzato il tuo modo di comporre? “Amo esplorare diversi stili musicali. Non ho paura della contaminazione. Se hai paura della contaminazione, in realtà arrechi un danno all'integrità della musica, perché ciò implica che non si può gestire l'esposizione ad altri elementi. Pertanto finisci per bloccarla, impedendole di cambiare ed evolversi, che è la cosa peggiore che si possa fare a un essere vivente. Questo dimostra che il jazz è forse la musica più forte del mondo, perché può gestire e incorporare tutti gli altri stili musicali. Ogni stile musicale ha le sue caratteristiche, i suoi assiomi. Mi piace operare in mondi diversi, perché ognuno influenza l'altro. Se passi del tempo a suonare in una band punk e poi in un quintetto bebop, puoi portare un po' dell'energia di ciascuna nell'altro, nei modi appropriati; ecco perché mi piace quello che fanno persone come Domi e JD Beck. Lo stile non è importante in termini di coerenza, conta solo che abbia quella qualità che amiamo, la qualità della buona musica. Forse la prossima volta che suonerò a un concerto bebop distruggerò la mia chitarra dopo il concerto. Vediamo come potrebbe funzionare!”
Innovazione e tradizione nel jazz. Quanto è importante, secondo te, bilanciare questi due aspetti quando si tratta di composizione? “Innovazione e tradizione non sono affatto importanti per me quando si tratta di composizione. Cerco solo di capire la natura di una canzone, di trovarne la vera natura. Esisto in una tradizione perché è una musica viva dentro di me e nuove formulazioni emergono man mano che esprimiamo il nostro amore per la musica e per la vita. Ci sono molte tradizioni che vivono dentro di me, tutte contemporaneamente”
Infine, hai nuovi progetti discografici in lavorazione o nuove band di cui puoi darci un'anteprima? “Attualmente sto lavorando a un album solista, in cui suono la maggior parte degli strumenti. È quasi finito. Sto anche lavorando alla produzione di un album con la Jazz at Lincoln Center Orchestra con Wynton Marsalis. Ho scritto e arrangiato un programma musicale per quell'album e lo abbiamo eseguito a New York l'anno scorso. Ora lo stiamo mixando, eccetera”
EDDIE LANG JAZZ FESTIVAL DAL 25 LUGLIO AL 3 AGOSTO XX¬XIV° EDIZIONE GIARDINI CASTELLO PIGNATELLI MONTERODUNI (ISERNIA) IMPERDIBILI CONCERTI 25 LUGLIO – JOSCHO STEPHAN TRIO 26 LUGLIO – KINGA GŁYK 1 AGO¬STO SIMONA MOLINARI/b> IN KAIROS TOUR 2 AGOSTO – KURT ROSENWINKEL
Articolo del
23/07/2025 -
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