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Bonny Jack
Storie di blues, di pirati e di ritorni in Italia con una valigia piena di musica
di
Domenico Capitani
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Bonny Jack (Matteo Senese), one man band che esplora con il suo sound un blues dalle originali ambientazioni notturne fatto di atmosfere paludose con testi di ispirazione noir si racconta in questa intervista ad Extra! Music Magazine. Classe 1984, romano, Matteo si lancia nel mondo della chitarra già da adolescente. Studia musica e suona in diversi gruppi, spaziando dal rock alla musica elettronica. Dopo una lunga esperienza a Seattle con uno dei suoi progetti torna in Italia. Il suo è un progetto unico e raro fatto con il cuore e il gusto per la musica. Bonny Jack arriva con un nuovo lavoro discografico, “Dr Jenny & Mr Gail”: nuova musica, nuova linfa, per un circuito, quello italiano, che non annovera tanti interpreti blues autentici di questa caratura
Ciao, parlaci del tuo progetto, due nomi di vecchi pirati, è così che ti piace rappresentarti? Ciao, sin da piccolo ero molto affascinato dalle storie dei pirati che leggevo nei libri e questa curiosità mi accompagna tutt'oggi! Avventure, sfide, esplorazioni, penso si accostino bene alla dimensione da "one man band"!
Cosa ti ha ispirato durante la lavorazione dell’album “Dr Jenny & Mr Gail”? Cosa ti ha ispirato durante la lavorazione dell'album “Night Lore Blues”? Per i testi e le ambientazioni ho preso ispirazione da leggende metropolitane, racconti horror e noir! Ho fatto molte ricerche soprattutto in vecchi libri trovati in dei mercatini dell'usato! Dal punto di vista musicale invece ho cercato di unire il blues delle origini con il mondo del dark country!
Come è stato tornare ad avere la possibilità di esibirsi dal vivo? Il fatto di essere “one man band” ti sta agevolando? Suonare dal vivo è forse la cosa più bella che esista e finalmente si inizia a vedere uno spiraglio di normalità o comunque di ripartenza! Anche le persone sono in astinenza da concerti quindi c'è un bell'entusiasmo in giro! Sicuramente muoversi da solo aiuta da molti punti di vista e semplifica l'organizzazione di un tour! E da anche un gran senso di libertà!!
Le sonorità dell'album appartengono al mondo del bluegrass, del rhythm n’blues un po’ di americana, molto in contrasto con quello che siamo abituati a sentire in radio: croce o beatitudine? Mah un po' tutte e due!? Sicuramente sono completamente fuori dal mercato mainstream o dal mercato radiofonico ma è qui che voglio stare! Questo è quello che sono e che faccio quindi cerco di ritagliarmi la mia fetta di pubblico fra gli appassionati del genere e mi va più che bene!
Raccontaci delle collaborazioni nel tuo album. E potessi scegliere qualcuno con la quale suonare o collaborare, chi sarebbe? Nonostante sia un one man band mi piace suonare e scrivere con altri musicisti quindi ho voluto invitare alcuni artisti che stimo molto. Tim holehouse da Londra con la sua voce da vero pirata su Swamp Girl o Black Snake Moan al sitar su Wayfarin Soul ad esempio, con la loro partecipazione, hanno dato un qualcosa in più al brano!!
Hai nuovi progetti per il prossimo futuro? In questo momento sto lavorando alle date per il periodo primavera/estate, sperando di poter lavorare in maniera tranquilla! Sto buttando giù nuove idee per il prossimo disco e pensando a qualche nuova collaborazione! Non so sta mai fermi!!!
Articolo del
25/01/2022 -
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