Ha appena pubblicato, su etichetta La stanza Nascosta Records, l’ep di esordio solista World, che abbiamo recensito qui. (inserire link).
Extra Music Magazine ha incontrato la cantautrice e musicista milanese Roberta Usardi, che abbina all’esplorazione dei colori vocali l’indagine delle emozioni più profonde. Le sua musica coniuga attitudine sperimentale e uno sguardo privilegiato sull’interiorità.
E’ appena uscito il suo ep di esordio solista, World. Vuole raccontarci la gestazione di questo lavoro?
Certamente, è avvenuto tutto in modo molto naturale. A settembre 2019 firmai il contratto con La Stanza Nascosta Records e l’idea era quella di lavorare a un disco… avevo già scritto, negli anni, molte canzoni che aspettavano di essere arrangiate. Con l'arrivo della pandemia il lavoro si è rallentato e nel frattempo ho composto altre due canzoni, “Children of the sky” e “World”. Insieme a Salvatore Papotto ho poi deciso di ridimensionare il lavoro, quindi di non puntare a un disco, ma a un EP, un assaggio della mia personalità artistica per sondare il pubblico e anche il mio debutto come solista. Ho voluto lavorare sugli ultimi due brani che avevo appena composto aggiungendone altri tre che avevo scritto molto tempo prima, ma che erano in linea con il concept che avevo in mente.
Come è venuta in contatto con il suo produttore, Salvatore Papotto, che ha dato un’impronta innegabilmente british agli arrangiamenti?
Contattai La Stanza Nascosta Records via email nella primavera del 2019 per presentare il disco autoprodotto che avevo inciso con la band di cui facevo parte a quel tempo, Roberta and The Crossovers. Salvatore mi rispose dopo poco tempo dimostrando interesse nei brani che avevo composto e proponendomi un contratto come artista solista. Io ho preso tempo per pensarci, ma quando, qualche mese più tardi, la band si è sciolta, non ho avuto dubbi e ho firmato il contratto. Da lì è nata la collaborazione e il continuo confronto che ha portato alla pubblicazione dell'EP "World", di cui sono molto soddisfatta. La sua voce, con una preferenza per i registri più alti, sembra appartenere all’universo dream-pop. Quali sono, a livello canoro, i suoi riferimenti?
Mi piace ascoltare diversi generi di musica, le artiste femminili che maggiormente mi ispirano sono Joni Mitchell, Eva Cassidy, Tori Amos, Sara Bareilles, Evanescence, Anneke Van Giersbergen, Portishead, Hooverphnics, ma ce ne sono molte altre. World sembra attraversato da una particolare spiritualità. Ci sono delle letture che l’hanno influenzata nella scrittura dei testi?
Sì, “World” è un Ep che anche io definirei, a suo modo spirituale, racconta il mio mondo interiore. Le canzoni che scrivo hanno la caratteristica di rappresentare in particolar modo la mia parte emotiva molto pronunciata. Amo molto leggere, ma non mi hanno ispirato particolari letture. Posso dire di non aver mai smesso di lavorare su me stessa a livello interiore, la musica aiuta molto in questo.
Articolo del
08/06/2021 -
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