“La batteria e il basso sono la pulsazione ritmica di una band: per questo “Systolic and Diastolic”
Pubblicato dall’etichetta Rivoluzione Dischi, Systolic & Diastolic è il disco d’esordio del duo Fischer Boom, composto da Pierpaolo Ranieri al basso elettrico e Marco Rovinelli alla batteria. Un progetto sperimentale caratterizzato da un groove molto potente, che unisce elettronica, psichedelia, jazz in un unico linguaggio. Ne abbiamo parlato con Pierpaolo Ranieri.
Pierpaolo sappiamo che tu e Marco collaborate da tempo in diverse formazioni: ci volete raccontare, però, come e perché avete dato vita a questo progetto in duo?
Oltre a lavorare come ritmica stabile in diverse situazioni, per così dire, “conto terzi”, abbiamo sempre portato avanti progetti originali, ad esempio un trio di matrice più jazz di nome “Butterfly”; lo stesso Marco fa parte del mio progetto solista “I am a peacock” per cui è stato quasi naturale ad un certo punto decidere di formare un duo in cui tutte le decisioni, nel bene e nel male, fossero nostre, anche per mettere in pratica le varie esperienze che abbiamo fatto sul campo.
Fischer Boom è il nome della band, Systolic & Diastolic il nome del disco dʼesordio, ci volete raccontare perché la scelta di questi nomi e soprattutto se hanno un significato particolare?
Volevamo un nome che identificasse il fatto che siamo in due; io sono un appassionato di scacchi e ci è venuto in mente che potesse essere un gioco perfetto per sottolineare questa dualità; Fischer Boom si riferisce allʼesplosione mediatica che ebbero gli scacchi con il campione Bobby Fischer agli inizi degli anniʼ70 e portarono un gioco di nicchia alla ribalta: anche in questo caso basso e batteria, che spesso sono in seconda linea, qui si trovano al centro dellʼattenzione. Questi due strumenti sono poi la pulsazione ritmica di una band, il cuore dei vari progetti, per questo “Systolic and Diastolic”.
La ritmica è serrata, il basso potente con un bel groove. Quali sono secondo voi le caratteristiche principali di questo vostro progetto?
Lʼidea del progetto è quella di creare un trait dʼunion tra un linguaggio mainstream e uno più complesso in cui dare spazio allʼimprovvisazione; ogni concerto deve essere unʼesperienza diversa e il fatto di essere solo in due costringe ad avere tantissimi suoni e a creare momenti sempre diversi, per non essere ripetitivi.
Per quanto riguarda i vostri riferimenti musicali, invece, cʼè qualche gruppo in particolare a cui vi siete ispirati?
Il duo è nato in maniera naturale senza unʼispirazione precisa. Ovviamente gli ascolti sono stati importantissimi e, anche non volendo, abbiamo attinto sicuramente molto da tutta la musica che abbiamo sentito, studiato e suonato. Se dovessi fare dei nomi prenderei due formazioni a due: i “Royal Blood”, che sono un duo basso e batteria, appunto, ma molto rock, e “MEHLIANA”, il progetto di Brad Mehldau e Mark Guiliana in cui fondono jazz, elettronica, psichedelia.
Come nascono i vostri brani e come ci lavorate in sala?
I brani nascono da improvvisazioni su piccole cellule che registriamo ed in un secondo tempo sviluppiamo. Nella composizione cerchiamo di non mettere progressioni troppo complesse o lunghe, per permetterci di svilupparle o di utilizzare loop in tempo reale durante i live.
Lʼobiettivo di ogni musicista è quello di suonare dal vivo. Lasciando stare il periodo che stiamo vivendo, dove è difficile per un artista esprimersi, esistono degli scenari legati alla musica elettronica dove una band come la vostra può esibirsi? La nostra idea è sempre stata quella di cercare un circuito per così dire “indie”, per cui il club medio/piccolo è sicuramente la situazione ideale in cui il nostro live può essere coinvolgente e anche noi possiamo sentire il pubblico vicino.
Per quanto riguarda il futuro, invece, avete in mente già qualcosa? Vorremmo suonare il più possibile e portare il disco ovunque; abbiamo altri pezzi in cantiere e delle idee che per ora stanno prendendo forma. Inoltre, trattandosi di un duo, sarebbe fantastico poter ospitare di volta in volta qualche altro musicista.
Articolo del
18/12/2020 -
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