Benvenuta su Extra! Music Magazine Maja, per chi non ha ancora sentito parlare di voi, vorresti raccontare come è nata la band e quali sono stati (e sono) gli artisti più influenti nell'evoluzione del vostro percorso artistico?
Grazie! I Forever Still sono nati quando io e Mikkel ci siamo incontrati ad un concerto e poco dopo abbiamo iniziato a parlare di fare musica insieme, fino a che, nel 2013, è nato il nostro primo EP, Breaking Free. Inizialmente non abbiamo discusso di come volevamo suonare o di quali band fossero d'ispirazione per noi, abbiamo iniziato a scrivere e tutte le influenze erano molto inconsapevoli ed organiche. In generale siamo sempre stati ispirati da una grande varietà di musica e su Breathe In Colours si vede davvero. Ci siamo avventurati in alcuni momenti post rock nella title track, abbiamo inserito frammenti d'elettronica su Pieces e ci sono persino alcune parti ispirate al djent su una canzone come Embrace The Tide.
Questo è il vostro secondo album per Nuclear Blast, come è stato lavorare di nuovo con un'etichetta ormai tra le più importanti in campo heavy metal? Avete ricevuto consigli e suggerimenti da loro o vi siete mossi in totale libertà?
La libertà artistica al 100% è stata una delle ragioni principali per cui abbiamo deciso di firmare. Vogliamo essere in grado di dire quello che vogliamo, senza essere confinati creativamente. Nuclear Blast ci ha dato consigli sui singoli dell'album, e se li ascolti tutti e tre -Rewind, Breathe In Colours e Is It It Gone - sentirai sicuramente alcune delle tante cose diverse che l'album ha da offrire. Inoltre, se vi piace qualcosa di un po' più pesante, non dimenticate di sentire Survive.
Laddove su Tied Down tu e Mikkel Haastrup eravate personalmente coinvolti nella promozione e produzione dell'album, qui c'è stata la decisione di portare in studio il vostro batterista dal vivo, Rune Frish. Al di là di questo, cosa è cambiato maggiormente nel lavoro di produzione di Breathe In Colours rispetto a Tied Down, e, in generale, cosa di questo nuovo album percepisci come principali passi avanti rispetto al vostro debutto?
Siamo ancora entrambi al 100% dietro l'intero album, dato che io e Mikkel scriviamo tutte le canzoni e Mikkel ha prodotto, mixato e masterizzato Breathe In Colours proprio come ha fatto con Tied Down. Portare Rune in studio è stato uno sviluppo naturale dopo che aveva suonato insieme a noi per diversi anni, e abbiamo apprezzato l'energia e le sfumature che ha portato alle canzoni dal vivo. Nel complesso Breathe In Colours è un album più estroverso rispetto a Tied Down e un altro passo naturale è stato quello di collaborare con altri creativi. La visione creativa complessiva è rimasta la nostra, ma lavorare con altre persone per i video e le foto è stata una boccata d'aria fresca e ha contribuito ad elevare tutto ciò che circonda la musica.
Come è stato incorporare nel vostro suono strumenti come il theremin e come, questo e gli altri strumenti analogici che avete utilizzato, hanno contribuito a creare la particolare atmosfera cyberpunk che si può respirare ascoltando Breath in Colours?
Per noi l'attrazione maggiore è derivata da una visione radicata e cruda del futuro. Non era la versione lucente ed idealizzata che avevamo visto in altri lavori, ma aveva quest'estetica di basso profilo ed al contempo estremamente tecnologica che ci ha davvero detto qualcosa, e che volevamo catturare nella nostra musica. Per abbinare il nostro suono a quello di questa tecnologia analogica consumata abbiamo usato alcuni strumenti (uno dei quali è il theremin!) attraverso una vasta gamma di apparecchiature analogiche come una vecchia macchina a bobina, alcuni pedali ad effetto davvero bizzarri e persino una scadente macchina a cassette. Questo ha contribuito a plasmare il suono dell'album e a renderlo ancora più grezzo ed elettronico. La maturazione artistica e la crescita musicale che avete avuto in Breathe In Colours sono la dimostrazione tangibile della vostra passione e si riflettono nella bella copertina che mette in evidenza, fin dall'inizio, il tema oscuro e affascinante del concept distopico, ma allo stesso tempo sembra nascondere molto più di quanto appaia ad una prima occhiata. Puoi raccontarci qualche retroscena di questa copertina e del suo messaggio? C'erano altre versioni prima di optare per quella finale?
Grazie! Avevamo inizialmente diverse idee, anche più astratte, fino a quando l'attuale immagine non è stata scelta. A prima vista la copertina appare piuttosto scura e cupa, ma in realtà è piena di colore. Proprio come il mondo reale , a volte basta soltanto guardarlo più da vicino per vederlo davvero. Il codice binario dietro di me elenca tutti i colori esistenti ed è allo stesso tempo un riferimento al mondo che diventa sempre più digitale, e alle persone che fuggono nei loro computer per trovare la felicità, invece di cercarla nel mondo reale. L'aspetto cupo della copertina dell'album è anche per enfatizzare il contrasto del codice binario colorato dietro di me. Abbiamo pensato che fosse importante avere qualcosa di caldo, personale e umano a frapporsi ad un mondo freddo, cinico e digitale.
I temi della distopia e del virtuale si riflettono sempre più nella realtà che osserviamo ogni giorno, portandoci inevitabilmente a riconoscere molte cose che prima si potevano osservare solo in un film, o leggere in qualche libro. Cosa vi ha affascinato di più di questi temi e come hanno influenzato la scrittura della musica (o viceversa)?
L'ispirazione iniziale per l'album è venuta dal guardare il telegiornale una sera, arrivando poi a realizzare come molti dei problemi che stiamo affrontando in questo momento assomiglino a quelli dei futuri distopici descritti nei romanzi e nei film degli anni '70 e '80: il governo schiavo delle grandi compagnie, le gravi questioni riguardanti il cambiamento climatico, i media che predicano la paura e ci allontanano maggiormente gli uni dagli altri. Molta della musica di Breathe In Colours è stata semplicemente ispirata dall'immaginare come, quelle situazioni mostrate o descritte in questi scenari, suonerebbero.
La tua voce è in grado di adattarsi magnificamente in sincronia all'andamento del brano, passando dall'essere aggressiva ad adagiarsi in registri più dolci durante la stessa canzone, amplificando così notevolmente l'impatto emotivo dell'intero album. Come si è basato il lavoro sulla voce? Ci sono stati casi particolari in cui è stata la voce ad essere considerata maggiormente durante la scrittura di una canzone?
Gran parte delle canzoni iniziano in maniera strumentale, e le melodie che scrivo nascono proprio dalla vibrazione e dall'emozione data dagli strumenti, credo sia proprio per questo che la simbiosi tra di loro sia così intensa. Non c'è dubbio che la musica sia guidata molto dalla voce e so che Mikkel fa sempre in modo che ci sia abbastanza spazio per farla brillare ed emergere quando si passa al missaggio delle tracce.
Perfect Day e il suo video penso siano un meraviglioso tributo a quello che è stato un musicista straordinario. Come è nata l'idea di includere questa traccia come bonus?
Grazie! Nuclear Blast ci ha suggerito di fare una cover per una delle tracce bonus del cd e non volevamo scegliere qualcosa di generico per poi farne una banale copia. Penso che "Perfect Day" di Lou Reed sia un pezzo che i nostri ascoltatori non si aspetterebbero mai, ed è questo che lo rende perfetto come scelta. E' dei primi anni '70, e molto lontano dal tipico stile della nostra musica, così abbiamo colto l'opportunità di reinventarlo completamente e renderlo nostro. E' una canzone meravigliosa con un gran coro ed una leggera malinconia che ci ha fatto innamorare.
Restando in tema, i video dei rimanenti singoli, ovvero Is It Gone?, Rew1nd e Breathe In Colours, catturano perfettamente lo spirito del concept e sottolineano l'importanza di questo strumento sia come promozione che come estensione del messaggio contenuto nei testi. Come si è svolto in generale il processo che ha portato alla loro creazione?
Finora avevamo creato da soli tutti i nostri video musicali, ma per questi tre singoli abbiamo lavorato con una meravigliosa squadra di persone in Germania che ci ha aiutato a realizzare la nostra visione. Abbiamo fatto parte sia della pre- che della post-produzione, perciò nulla è mai stato completamente fuori dal nostro controllo, ma è stato davvero fantastico poter lavorare con persone che hanno passione e talento per quello che fanno, e che capiscono quali sono le tue idee rendendo possibile a ciascuno di portare al tavolo di lavoro qualcosa, facendo sì che il prodotto finale sia il migliore possibile.
In merito ai live, quanto è importante per voi questo aspetto, e quali sono i vostri progetti futuri a riguardo?
Questo album è stato largamente scritto per essere eseguito dal vivo e non vediamo l'ora di condividere l'esperienza con i nostri fan. Abbiamo un sacco di idee per elevare lo spettacolo aggiungendovi alcuni elementi nuovi, facendo in modo che le persone che già ci hanno visto prima possano aspettarsi qualcosa di molto diverso. Abbiamo diversi piani per il tour attualmente in lavorazione, con tutte le date che saranno pubblicate su www.foreverstill.dk e sui nostri social media non appena saranno ufficiali, ma si può già dire che visiteremo e rivisiteremo molte città europee nel 2019 e 2020!
Siamo arrivati ai saluti finali, grazie Maja per il tempo che mi hai dedicato, spero di avere presto l'opportunità di vedervi in tour!
Grazie mille, sono fiduciosa del fatto che ne avremo presto l'occasione durante quest'anno! :)
Articolo del
20/04/2019 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|