Un sound moderno e all'avanguardia che mantiene un vivo interesse anche per il jazz tradizionale. Pubblicato da Emme Record Label nel 2018, The Step Forward è il secondo disco degli Zadeno Trio, ovvero Claudio Jr De Rosa al sax, Alessio Bruno al contrabbasso e Jacopo Zanette alla batteria. La band, nonostante sia composta da musicisti giovani ha già all'attivo molti live e tante esperienze a livello internazionale. Claudio Jr De Rosa ha raccontato ad Extra Music Magazine la storia di questo trio che in lungo e in largo ha già attraversato gran parte dell'Europa...
Claudio, per cominciare l’intervista partiamo dal nome del vostro disco “The Step Forward” che tradotto in italiano significa “un passo in avanti”. Ci volete spiegare il significato di questo di titolo? “The Step Forward” è il nostro secondo capitolo discografico che segue il successo ottenuto con il nostro disco d’esordio, “Holes in the Ground” (entrambi pubblicati dalla Emme Record Label di Enrico Moccia). E’ un “passo avanti” sotto molto aspetti; principalmente a livello sonoro e compositivo, dato che abbiamo aggiunto il sax soprano e il clarinetto basso alle possibilità timbriche, e dato che ognuno di noi ha contribuito con alcune composizioni al completamento di questo lavoro. Abbiamo sperimentato nuove sonorità, spingendoci verso lidi più moderni (H244, Mr. Fangio), o più cameristici (Is that you?). Lo riteniamo un lavoro più maturo e coeso, ma al contempo siamo curiosi di come la nostra musica stia continuando ad evolversi ogni giorno
Parliamo proprio del disco adesso: ci volete descrivere le caratteristiche di questo vostro secondo lavoro uscito sempre per la Emme Record Label? Dunque, “The Step Forward” consta di 10 brani, come detto scaturiti dalla vena creativa di tutti noi. Il retaggio hard/post-bop del nostro primo disco è rimasto, specialmente in alcune composizioni (Take no Prisoners, An Affair), ma ci siamo lanciati in nuove direzioni. “Is that you?” è un dialogo tra contrabbasso e clarinetto basso quasi cameristico, “Mary You” è una song romantica, “H244” è una mini-suite dai suoni più moderni, “Jably” un classico brano arioso da trio pianoless. Insomma, ce ne è per tutti i gusti!
Facciamo ora un paragone con il vostro precedente lavoro Holes in The Ground, ci potete raccontare che tipo di evoluzione c’è stata nel vostro sound? E’ stata una evoluzione assolutamente naturale, non forzata. Ognuno di noi ha parallelamente altri progetti, musicali e di vita, e tutto influenza il modo in cui si suona. Contiamo molto sull’interplay come trio, e quindi ogni nuova idea o possibilità diventa un nuovo colore da aggiungere alla nostra tavolozza espressiva. Sicuramente, abbiamo registrato “The Step Forward” senza l’intento di impressionare, volevamo creare un lavoro più maturo che rappresentasse l’evoluzione del sound della band
Sappiamo che siete dislocati in diversi paesi d’Europa. Ci volete raccontare come vi siete conosciuti e come avete cominciato l’avventura degli Zadeno Trio? Zadeno Trio è nato nel 2014 al Royal Conservatory di Den Haag (l’Aja), dove eravamo tutti per motivi di studio. L’idea del trio è nata per suonare e lentamente rientrare nei circuiti italiani. Tra l’altro, provenendo da zone diverse d’Italia (Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia), abbiamo sfruttato questa cosa per avere diverse “basi” dalle quali pianificare e bilanciare i tour con i quali abbiamo iniziato a girare l’Italia
Visto che suonate spesso in Nord Europa e siete molto attivi anche dal punto di vista dei live, volevamo chiedervi che aria si respira nel resto del vecchio continente… Il Nord Europa è una zona pienissima di musicisti provenienti da ogni parte del mondo, c’è decisamente un livello e una varietà nella proposta musicale molto elevati. E’ molto difficile imporsi all’estero, per questi e per vari altri motivi, ma musicalmente c’è un fermento artistico davvero interessante, uno stimolo costante dato da nuovi musicisti che arrivano o che sono di passaggio. L’Olanda, ad esempio, è un paio di ore di auto (o treno) dalla Germania, Belgio, Lussemburgo, Francia, quindi a livello geografico è in una posizione decisamente privilegiata. Claudio e Alessio (sax e contrabbasso) vivono ancora in Olanda, Jacopo (batteria) è rientrato in Italia, quindi organizziamo regolarmente giri in Nord Europa ed altrettanti in Italia
Facciamo anche un paragone con l’Italia… L’Italia ha una grande tradizione jazzistica, ci sono festival e rassegne sparsi in tutta la penisola. Sicuramente, c’è una maggiore compartizione tra i circuiti. Il circuito dei club non è molto connesso con quello dei festival, e questo è un ostacolo a volte difficile da superare. Ma, va detto, a livello strettamente artistico, l’Italia non ha nulla da invidiare a nessun altro paese d’Europa. Le problematiche maggiori iniziano a livello fiscale e di tassazione, cosa molto più agevole e semplice all’estero; questo può sembrare un aspetto secondario, ma la realtà è che una volta fuori dai conservatori (quindi dalla vita studentesca) è un elemento molto importante da tenere in considerazione
Parlando di musica live, visto che ci siamo arrivati, quanto è importante questa dimensione? E soprattutto come siete cambiati dall’inizio del vostro percorso fino ad oggi? L’aspetto live è il perno principale sul quale si basa la vita di un musicista oggi. In passato, contando sulle royalties delle vendite, si aveva un cuscinetto di base che oggi è svanito quasi totalmente. Il disco, un tempo, era un punto d’arrivo; oggi, paradossalmente, è diventato un punto di partenza. Quindi, è fondamentale una grossa presenza sul territorio tramite concerti dal vivo, perchè è oggettivamente l’unico modo concreto di lavorare e “vendere” la propria musica. Inoltre, per un trio come Zadeno Trio, l’elemento del pubblico incide estremamente sul sound che otteniamo, avendo un approccio molto fisico ed emozionale con la musica
Per quanto riguarda il futuro quali sono i vostri obiettivi? Vi state già muovendo verso nuove direzioni o ci sta qualcosa di nuovo che ci volete anticipare? Per ora abbiamo intenzione di presentare in lungo e in largo il nostro “The Step Forward”; dopo i primi concerti in Italia, Olanda, Belgio e Taiwan a brevissimo saremo in Georgia, Croazia, Polonia, Germania. Come detto prima, stiamo continuamente evolvendo e siamo certi che ciò accadrà particolarmente nel 2019. Di obiettivi ne abbiamo molti, tra cui sicuramente quello di rientrare maggiormente nel circuito dei festival italiani, e quello personale di migliorare e migliorarci a vicenda continuando a suonare insieme
Grazie e in bocca al lupo per il futuro! Grazie a voi!
Articolo del
28/02/2019 -
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