I ≈Belize≈ sono una band di Varese dal sound ricercato ed essenziale che esplora le varie sfaccettature della musica urban più attuale, scomponendo e ricomponendo mondi sonori influenzati dal rap, dall'elettronica e dal trip hop con suoni e stili contemporanei di derivazione pop. La loro personale ricerca sonora e testuale stupisce per l'originalità e la coerenza che trova perfetta espressione nel loro immaginario. Il mondo dei ≈Belize≈ è un mondo che vuole raccontare attraverso analogie, atmosfere cupe e malinconiche la notte e le vite che la animano, la quotidianità cittadina e la voglia di guardare fuori, osservare il mondo alla ricerca di qualcosa di nuovo.
GRAFFITI (Ghost Records /Believe Digital) è il loro secondo album ufficiale e raccoglie l'esperienza dell'EP Replica ampliandolo in un vero e proprio LP,. Li ho intervistati per capire meglio cosa succederà dopo l’uscita del nuovo disco
Ciao ragazzi, benvenuti su Extra Music Magazine, è un vero piacere potervi intervistare. Partiamo parlando del vostro recente album appena pubblicato, Graffiti, quali sono le aspettative e gli obiettivi che vi siete prefissati a riguardo? Ciao! Piacere nostro poter essere intervistati da voi! Ad essere totalmente sincero noi abbiamo iniziato a fare musica, come penso molti, per combattere la noia di provincia. Col passare degli anni è diventata una cosa che facciamo più per stare bene con noi stessi, realizzare una canzone per quanto mi riguarda è come andare a fare sport o andare a rilassarsi alle terme. Ovvio che poi entri in gioco il pubblico, gente che lavora con e per te etc, e penso siano più “loro” ad avere delle aspettative piuttosto che noi. Noi vogliamo solo “divertirci”, o meglio, non annoiarci. Posso dirti che siamo molto soddisfatti di questo disco, è un risultato che non ci aspettavamo!
Il capoluogo lombardo è sempre più al centro della scena musicale italiana oltre a essere d’ispirazione per artisti o gruppi, il brano “Buenos Aires” è un chiaro esempio. Per i Belize cosa rappresenta la Milano notturna, quella che fa da sfondo delle vostre canzoni, e quella dal punto di vista musicale? Noi amiamo molto Milano, e ad oggi è stata la nostra musa, ma se dovessimo cambiare città penso cambierebbe subito. Sarei curioso di vedere quanto cambierebbe la nostra musica se vivessimo a Roma, Bologna, Torino etc...Sicuramente Milano, rispetto ad altre città italiane, da più possibilità di vedere e toccare con mano la musica estera, che poi è quella a cui ci rifacciamo di più, mentre il bello della Milano notturna è che ha molti volti, l’energia che trovi nella zona di Pt.Venezia (quartiere gay friendly con una grande concentrazione di gente proveniente da Eritrea, Africa Centrale e America Latina) è una cosa rara ed è da li che nasce il brano “Buenos Aires” ed è li che passiamo quasi tutte le nostre notti
Alla realizzazione di Graffiti hanno collaborato anche Mecna e Generic Animal, dando vita tra l’altro a brani molto interessanti; quali sono gli artisti o le personalità del settore con cui vi piacerebbe collaborare in futuro? Lavorare con loro è stato veramente SUPER, non potevamo veramente desiderare di più per questo disco. In futuro mi piacerebbe ancora collaborare con artisti con un background molto diverso dal nostro, dall’hip hop alla dub o al reggae, con qualcuno che riesca ad aprire i nostri orizzonti. Adesso come adesso invece ci piacerebbe molto scrivere un brano con una voce femminile, magari Myss Keta, la musa della nightlife milanese
Per entrare nel giro giusto, o essere semplicemente notati, sempre più cantanti o gruppi partecipano ai talent mentre altri invece prediligono il “creare un personaggio” facendo musica alquanto discutibile. Secondo voi sono davvero queste le uniche, o per lo meno le più veloci, “scorciatoie” che ha un progetto emergente per farsi conoscere e salire alla ribalta? Ad essere sincero tempo che un po’ sia così, c’è da dire che se riesci ad essere veramente originale e al passo coi tempi è quasi impossibile che tu non venga notato, ma i nomi che mi vengono in mente ora avevano comunque un bello storico alle spalle
L’ultima domanda riguardano i vari riferimenti alla cultura pop presenti in Graffiti, come in Nuovo cinema normale, con citazioni di alcuni dei film che hanno fatto la storia del cinema. Ma c’è davvero tutto questo bisogno per i giovani di oggi di immedesimarsi in un brand, in un personaggio o in questo o quel determinato oggetto? Nel caso specifico di Nuovo Cinema Normale l’idea era quella di trasmettere quel “brivido” che si ha dopo aver visto un bel film, uno di quelli dove ti immedesimi così tanto che esci e hai voglia di essere un criminale, un astronauta o di sentirti un eroe. Che alla fine è giusto tenere i piedi per terra, ma ogni tanto mi pare che la dimensione del “sogno” sia un po’ sparita. Esci dal cinema e lo giudichi subito con chi sei andato vederlo, questa cosa fa malissimo... al cinema bisogna andare da soli e poi tornare a casa a piedi con la testa fra le nuvole. Per quanto riguarda l’immedesimazione non so se ce ne sia bisogno o meno, ma se avere delle Air Max 90 ai piedi ti fa sentire più “adatto” al periodo in cui stiamo vivendo... perchè non prenderle. A volte però brand e oggetti penso ti possano un po’ fottere la personalità, questo è vero. In definitiva, si penso ce ne sia bisogno o almeno che sia funzionale, a patto di avere una bella identità sulle spalle
Articolo del
26/06/2018 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|