Gio Evan è un artista poliedrico, scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada. Durante gli anni, che vanno dal 2007 al 2015, ha intrapreso un viaggio con la bicicletta che lo ha portato in gran parte del mondo: India, Sud America, Europa.
Anche grazie a queste esperienze non riesce più a fare a meno dell'arte. Si avvicina al surrealismo (da lui definito “sopra al reale”), al nonsense, al gioco sacro, alla parola-terapia e al lavoro sull’anima tramite le potenze dell'arte.
Dopo un anno di gestazione, Il 17 aprile è uscito per MArteLabel "Biglietto di solo ritorno", il suo doppio album d'esordio con la produzione artistica degli Anudo, trio di producer cuneesi che ha dato al progetto un ulteriore tocco magico perfettamente in tono con l'originalità della poesia di Gio Evan. Il 6 marzo è uscito anche il suo nuovo libro ”Ormai tra noi è tutto infinito (edito da Fabbri-Rizzoli).
In mezzo a tutto questo turbinio di attività, l’ho incontrato per una rocambolesca intervista:
Com'è evoluta la tua dimensione musicale dai tempi de “Le scarpe del vento” ad oggi? Senghor dice "Là dove senti cantare fermati, gli uomini malvagi non hanno canzoni". Ho iniziato a farlo da solo, e la costanza dell'insistenza mi ha portato ad avere amici, una squadra che crede in me e un team che vuole quello che voglio io. Si è evoluta da solitudine a possibilità di condivisione
In che maniera sono stati sviluppati i pezzi del tuo disco? I testi dei brani che compongono ‘Biglietto di solo ritorno’ li hai scritti dopo che la musica venisse composta, viceversa o avete lavorato insieme? Testo e melodia nascono da me e nascono contemporaneamente. Suono la chitarra e associo parole e intenti alla melodia. Arpeggio, improvviso con la voce, mi fermo, scrivo, riprendo. Una volta trovata la melodia, il ritornello e le parole, una volta concluso il testo, passo tutto ai produttori, in questo caso agli Anudo. Loro tolgono la chitarra e ci mettono l'elettronica. Per la scelta di suoni facciamo un lavoro a otto occhi, un gioco di squadra. E fino a quando non siamo tutti e quattro d'accordo, non si va avanti
Sia dalla tua poetica che dalla tua musica arriva una forte carica di positività che regali a chi ti segue. Esiste però qualcosa che ti butta giù? Oppure hai mai ricevuto una critica che ti abbia particolarmente ferito ma che poi sei riuscito ad esorcizzare? Se una persona ti offre una fetta di torta al limone, ma tu sei sazio, non hai fame, succede che ti ritroverai a ringraziare colui che ti ha offerto la torta ma senza prenderne l'offerta. Dunque, questa torta al limone, a chi rimane? L'uomo che ti ha offerto la torta si ritroverà con la fetta in mano, perché tu non l'hai accettata, sei sazio. È così anche per un insulto, un odio gratuito o un’invidia espressa. Se mi offrono parole taglienti, non posso accettarle, son sazio, sono pieno di altre parole, mi spiace per loro, ma se le dovranno tenere. Le persone possono farci male solo quando noi diamo loro il permesso. Io non dono questo onore a chiunque. Do il potere di farmi del male solo a chi prima mi ha fatto davvero del bene
C'è stata invece una cosa detta da qualcuno in particolare che ti abbia dato una forza ed una convinzione maggiore per continuare per la tua strada? Accade continuamente, mille mila persone mi scrivono cose bellissime ogni giorno. Mi regalano un sacco di forza, un sacco di gioie dentro
Hai mai dovuto fare una scelta difficile per il tuo percorso artistico che inizialmente sembrava azzardata e che poi si è rivelata vincente? Se sì, quale? Tutto. L'ultimo è stato questo nuovo “spettaconcerto” NoncontroMe. Sapevamo che portare in tour un ibrido di arti poteva rivelarsi un suicido. Oggi la gente è abituata a dare nomi alle cose, a classificare, archiviare e mettere tutto in specifici cataloghi. Portare sul palco un misto tra concerto, reading e cabaret poteva essere un fallimento totale. E invece la gente che mi segue viene da un altro pianeta. Chi mi segue non è come le persone che vedo in giro, disordinate e maleducate. Chi mi segue piange, ride, è gentile, lotta per il buono, e io lo so perché a fine concerto mi dedico a loro, li abbraccio e rido con loro, li abbraccio e piango con loro. Chi mi segue è in ricerca, come me, è un mio consimile: troppo tenero per stare in questo mondo, troppo forte per andarsene senza lottare
Invece c’è stato qualcosa di cui poi ti sei pentito No, anche il mio istinto più verace passa prima per l'intuito. E quando seguiamo l'intuito non possiamo trascinare con noi pentimenti.
E’ più difficile farsi strada nel campo letterario o in quello musicale? Tempo addietro avrei risposto tipo che in entrambi in casi ci vogliono le basi, come intuito, genialità, costanza lavorativa e tenacia, sacrificio e dedizione. Ma ho anche notato che oggi se fai musica di merda e ti metti in ridicolo e parli di porcherie puoi ottenere un seguito rapido e folto. Il problema è che seguito vuoi ottenere nella vita? Nella vita molti confondono il valore del “farsi strada” con il valore del “conoscere la propria strada”. Cambieranno le cose, un giorno, siamo nati per evolverci e non per ascoltare musica di merda
Ti trovi a tuo agio nel diffondere le tue parole con i social? Ti piace? Con quale ti trovi più a tuo agio? Io non vivo il social. Non sono social. Io vivo la vita vera a pieno, poi torno a casa e scrivo. Fine. Il fatto che metta le mie cose sul web è perché io non provo disagio in me, nella mia vita, con me stesso. Io mi sto bene, amo condividere e amo ascoltare e ricevere dagli altri. Qualunque cosa, purché ci sia un metodo artistico.
Se potessi scegliere un artista che stimi particolarmente per fare un featuring, con chi lo faresti? Senza dubbi Stromae, Manu Chao, Caparezza e Fabrizio Dè Andrè
In che modo ti collochi all’interno della scena musicale odierna? Ti senti di far parte della scena indie? In che modo vedi questo movimento artistico che ormai da diversi anni fa il bello ed il cattivo tempo nel mercato musicale? Io voglio fare Gio Evan. Non mi sento di far parte in nessuna altra scena. Sono in questo mondo, questo non significa che io sono di qui
Articolo del
09/05/2018 -
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