Gabriele Graziani, in arte Chiazzetta, è un punkautore (termine coniato per l’occasione e soggetto a copyright) nato nel 1999, quando registra il suo primo album, Plebaglia Musicale, lavoro autoprodotto assieme alla band di latina, i Nonostante Che, gruppo che si è fatto strada grazie alla canzone guarnita di bestemmia cantata ad un concerto per la pace, in uno stadio gremito di studenti e crocerossine.
Dopo essersi trasferito a Roma, dove conosce quello che tutt’ora è uno dei suoi principali produttori, Roberto Cola, incide nel 2006 il mezzo album Almeno la metà, supportato dall’etichetta Linea Due di Francesco Gazzè. Riusciamo subito ad inquadrare, da sound e parlato, che Chiazzetta si rifà, in maniera anche piuttosto evidente ad artisti come Calcutta, Baustelle, Zen Circus e Lo Stato Sociale e agli occhi della sottoscritta questo è già un merito. Le melodie sprizzano energia danzereccia anni 70-80 nel primo brano, mentre il secondo è un punk goliardico e sprezzante. Il resto dei brani accorpano Caparezza e Iosonouncane. In toto, questo secondo esperimento di Chiazzetta lo approviamo in pieno, perché tosto e spavaldo, perché è sferzante di logica ironia e di note ciniche e irriverenti.
Nel 2010 esce in free download Sonni Tranquilli, album di sfogo contro gli orrori della musica indipendente italiana, mentre nel 2012 esce, sempre in free download, Le ho fatte fuori, raccolta di canzoni scartate dai primi due mezzi album. E qui Chiazzetta, dopo aver perso colpi in Sonni tranquilli, riemerge in tutto il suo fulgore, dandosi persino all’hip hop nel primo brano, in compagnia di Skuba Libre. Ma anche i pezzi successivi hanno ancora quella grinta feroce, quella energia da lasciarti catatonico ad ascoltare, tanto sei spiazzato dalla furia dei brani che si susseguono e incalzano, uno più punkrock dell’altro.
Nel 2013 Chiazzetta decide di battere i record, facendo uscire cinquanta canzoni in un anno, sia in formato sfuso che dentro due album in free download, usciti a distanza di cinque mesi l’uno dall’altro: Aspettando i mostri sto fermo e Aspettando i mostri provo i sentimenti. Nel 2014 uscirà l’album che completa la trilogia con i due precedenti, I Mostri, per l’etichetta La Grande Onda di Piotta/La zona. Tutti e tre gli album sono un esercizio di puro surrealismo, di nonsense diabolico e irrisorio. Con questi tre album Chiazzetta tira fuori i mostri che sono dentro di lui, nel tentativo di esorcizzarli e lo capiamo dal misticismo di alcuni brani, dal loro essere criptici e imperscrutabili, dal loro potente surrealismo e dal senso di timore che alcuni di essi riescono a destare.
Nel 2016 esce Natura Porca, un’autoproduzione prima in free download, poi in sola copia fisica e solo dopo due anni su Spotify, che è la versione più lunga dell’album, contenente ben ventidue brani. Si tratta del secondo album di sfogo contro la musica indipendente italiana, dove Chiazzetta narra la sua personale esperienza di cantautore in Italia, che lo ha portato alla pazzia. A questo punto il nome di Chiazzetta comincia a girare, molto più che in passato. E’ dal 2006 che Chiazzetta non ce lo leviamo dai co*****i. Suona, suona e strasuona. Suona nei pub, negli scantinati, alle feste di compleanno della fauna fricchettona romana, suona nei negozi di giocattoli, alle degustazioni di vini. Suona persino da Yamamay. Ma non suona solo da sfigato, tra una cosa e l’altra Chiazzetta si ritrova a condividere il palco con artisti del calibro di J Ax, Fabri Fibra, Ermal Meta, Arisa, Samuel e Boosta (Subsonica), Morgan, Riccardo Cocciante, Simone Cristicchi e persino Cristina D’Avena.
Chiazzetta è un giullare matto uscito dai cunicoli romani, così, da un momento all’altro e sfida l’ascoltatore a stargli dietro, nelle sue sfuriate contro tutto e tutti, nelle sue cantilene più romantiche, nelle sue schitarrate punk, nei suoi soliloqui sereni e filosofici. Un personaggio che è un pupazzo antisociale e sociopatico, ma se ai tempi di mainstream pendevo dalle labbra di Calcutta, stavolta direi che, almeno con la trilogia de I Mostri, Calcutta fa da scendiletto a Chiazzetta. Vai Chiazzetta, questa te la sei guadagnata tutta
Articolo del
08/03/2018 -
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