Per quanti non lo ricordassero, i Cousteau si sono imposti sulla scena musicale intorno alla fine degli anni Novanta con due bellissimi album intitolati rispettivamente “Cousteau”, del 1999, e “Sirena”, del 2002. “Last Good Day Of The Year” - un pop rock sofisticato, di grande classe e di certo il loro brano più famoso - è stato passato a lungo dalle stazioni radio specializzate e non.
Poi però il giocattolo si è rotto e Liam McKahley, sontuoso vocalist della band e Davey Ray Moor, geniale songwriter, hanno deciso di non condividere più un unico destino artistico e musicale, ma di procedere separatamente. Anche se viviamo in una società che assorbe tutto e rimescola continuamente le carte ed è abile a creare nuovi miti, in particolare nello “show biz”, l’uscita di scena dei Cousteau è stata una grave perdita.
Adesso - a quindici anni di distanza da allora - scopriamo che i CousteauX sono tornati, hanno cambiato nome e hanno registrato un nuovo album omonimo, un disco peraltro bellissimo, che abbiamo già recensito nei giorni scorsi. In attesa di Giovedì 30 Novembre, data del loro concerto al Serraglio a Milano, abbiamo trovato il modo di parlare con Liam McKhaley per farci spiegare che cosa c’è dietro questa fantastica reunion: …Abbiamo ricominciato a parlarci, abbiamo chiarito che cosa era andato male e alla fine siamo tornati ad essere amici. Era questo il punto di partenza necessario, era questa la prima cosa. La musica, il nuovo album, sono venuti dopo
Vi eravate lasciati proprio male nel 2005? Sai, è stato un po’ come nei matrimoni che finiscono male: cominci a litigare anche per delle stupidaggini e alla fine abbiamo scoperto che non ci sopportavamo più. Ci siamo divisi, ognuno per la sua strada e in tutti questi anni non ci siamo più sentiti neanche per telefono
E’ stato difficile ricominciare tutto daccapo? Non avete avuto paura che il vostro pubblico fosse cambiato, che forse non c’era più? Molte cose sono cambiate da allora e adesso la cultura hip hop è dominante nella musica… Ci piace fare la nostra musica, il resto non ci interessa. Ho il massimo rispetto per il pubblico intendiamoci, e spero che la gente apprezzi il nostro nuovo album, ma per prima cosa deve piacere a noi stessi
In effetti è un gran bel disco, una vera sorpresa, un album ricco di “pop ballad” che spaziano dal blues al jazz, che recano i segni di influenze diverse e che sono cariche di atmosfera, evocative, intense… Come vi siete divisi il lavoro? Beh, io vivo in Australia ormai (Liam è irlandese) mentre Davey (che è australiano) si è trasferito in Inghilterra. Lui ha cominciato a mandarmi dei pezzi e mi ha chiesto se me la sentivo di metterci la voce, di provare a cantarli. Io ne sono rimasto entusiasta e così ha cominciato a prendere forma il nuovo album, in uno stato di grazia, direi
Chi ha scritto le liriche dei brani? Davey sì è occupato sia delle musiche che dei testi delle nuove canzoni. Io invece sono tornato a fare semplicemente il vocalist dei CousteauX, dopo tanto tempo…
E’ vero, in questi anni hai avuto una carriera solista piuttosto soddisfacente. Hai collaborato con Midge Ure degli Ultravox su “International Blue” e hai pubblicato due album come Liam McKahely & The Bodies : “Lonely Road” e “Black Vinyl Heart”. Dopo tanto tempo ti senti più a tuo agio nel ricoprire il ruolo di “vocalist” oppure come compositore, come interprete di cose scritte da te? Quando sono nei CousteauX preferisco rivestire il ruolo di “vocalist” della band. E sono ben contento che vada così. Quando invece torno a suonare con la mia band e ricomincio a scrivere, a fare la musica che ho in testa, allora mi vedo più come “songwriter”. E’ come vivere due dimensioni parallele e voglio tenermele strette entrambe
Infatti stavo per chiederti se la “reunion” con i CousteauX comportava una rinuncia alla tua attività solista… No, non sarà così. L’anno prossimo infatti abbiamo in programma diverse date come CousteauX ma - alla fine del tour - tornerò ad incidere anche per conto mio
Come mai avete aggiunto una X alla fine del nome? Ne ho lette tante: segna l’inizio dell’era moderna, significa una chiusura con il passato, ma qual è la verità? La verità è che la famiglia di Jacques Cousteau (celebre esploratore degli Oceani e degli abissi marini in genere) minacciava di farci causa, di ricorrere a vie legali, se avessimo mantenuto ancora quel nome. Noi non abbiamo mai voluto entrare in contrasto con loro e allora abbiamo deciso di aggiungere una X e di evitare qualsiasi polemica
Tornando all’album, mi sono piaciute molto canzoni come “ Memory Is A Weapon”, “Burma” e “Seasons Of You”. Atmosfere molto evocative, un pop rock decadente e la tua voce assomiglia maledettamente a quella di David Bowie…. Sono molto contento dell’accostamento, per me è un onore se qualcuno riconosce tracce di Bowie nella mia voce, nel mio modo di cantare. E’ stata un’influenza artistica molto importante per me e lo considero un grandissimo artista. Ha dato molto a tutti noi
Il suono dei nuovi CousteauX ha mantenuto delle somiglianze con il passato ma - al tempo stesso - lo trovo diverso: le tonalità sono più oscure, le sonorità sono più profonde e le composizioni sono più mature. Ma se c’è una cosa che mi ha impressionato favorevolmente è l’inserimento di una sezione fiati assolutamente superba, tipo quella su un brano come “F__ing In Joy and Sorrow” Sì, sono d’accordo con te, il suono dei CousteauX si è evoluto. Adesso è più complesso, più sofisticato ed è davvero un gran bel sentire. Merito di Davey che si è alternato su diversi strumenti, compreso i fiati. Ha fatto un gran bel lavoro e per me è stato facile cantare i brani nuovi. Non vediamo l’ora di eseguirli dal vivo
Al momento Milano - il 30 Novembre 2017 al Serraglio - resta l’unica data italiana? Sì, ma torneremo in Italia nel 2018 all’interno di un tour europeo e faremo più date. Te lo prometto!
Articolo del
26/11/2017 -
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