Instabilità politica, incertezza, crisi economica, razzismo, scontri ideologici; l’Italia nell’ultimo decennio è diventata una vera è propria giungla post-democratica caratterizzata da forti contraddizioni sociali e culturali. Uno scenario imprevedibile che è divenuto un vero e proprio campo di battaglia in cui il “nuovo” rifiuta ogni schema sociale precostituito senza alcun timore generazionale. La nuova Italia è cresciuta durante una decade, quella successiva alla crisi economica del 2007, decisiva non solo per le sorti del nostro paese ma per il mondo interno. Un insieme di fattori economici, politici e sociali che sono sfociati uno dei periodi più floridi per l’arte e quindi per l’intrattenimento in Italia. Dal cinema alla musica, il tessuto artistico italico ammalia e strizza l’occhio al pubblico internazionale.
Uno dei massimi esponenti di questo nuovo movimento artistico che si oppone alla tradizione a ai canoni della fruizione dei contenuti formato mainstream, è indubbiamente Achille Lauro.
Chi è Achille Lauro? Lauro De Marinis (classe 90′), in arte Achille Lauro, è uno degli esponenti emergenti della scena hip hop italiana. Nasce a Vigne Nuove, quartiere situato nella periferia di Roma e trascorre una vita piena di insidie. Sin dai primi anni dell’adolescenza, infatti, i genitori si trasferirono in un’altra città lasciandolo con il fratello maggiore, che allora era produttore del collettivo Quarto Blocco. Una gioventù tribolata e concitata che, a detta dei suoi testi, è stata anche caratterizzata da episodi non esattamente ammessi dal nostro ordinamento giuridico
L’esordio artistico Grazie anche al fratello, che lo avvicina alla cultura underground, nel 2012 Achille pubblica il suo primo mixtape intitolato “Barabba” seguito da una seconda produzione intitolata “Harvard“. Fin dall’inizio viene subito apprezzato dalla scena romana e dai suoi maggiori interpreti, tra cui Noyz Narcos.
La svolta arriva nel 2014, anno in cui entra a far parte di Roccia Music, divenendo così il pupillo di Marracash. Subito dopo, si presenta al pubblico con due singoli, uno di questi in collaborazione con Marracash, che precedono l’uscita del suo primo disco ufficiale dal titolo “Achille Idol Immortale” che ha riscosso un grande successo nella scena italiana rendendolo uno dei protagonisti del rap game.
Nel 2015 è uscito “Dio c’è“, suo secondo e ultimo album, sotto l’egida di Roccia Music, etichetta discografica fondata da Marra e da Dj Shablo. Nel 2016 avviene la definitiva rottura con l’etichetta che porterà Achille verso nuove sonorità e nuovi argomenti che sfoceranno nell’album dal titolo“Ragazzi Madre“, una vera pietra miliare per gli amanti del genere e non solo.
“Ragazzi Madre” è un album decisivo per la carriera di Achille che con questo prodotto musicale si apre completamente al pubblico, condividendo aneddoti e caustiche descrizioni dell’Italia di oggi, influenzate ovviamente dal quelle che sono state le sue esperienze di vita.
Achille Lauro è un lusso per entertainment italiano Fino a pochi anni fa, la scena musicale italiana era dominata da artisti estremamente pop che venivano imposti al pubblico dalle grandi etichette discografiche. Personaggi, non artisti, che nel migliore delle ipotesi erano in grado di offrire un’immagine adatta per l’occasione accompagnata da un certo talento musicale. Marionette da intrattenimento senza arte nè parte che ieri come oggi, hanno ben poco da dire.
“E’ un mondo assurdo, ho visto i buoni fare del male e fare del male per arrivare al bene, Amen” (Nessuno, Achille Idol Immortale)
Achille Lauro, invece, così come altri artisti emersi dal mondo della trap e dell’hiphop, arriva al successo tramite un percorso cesellato di sacrifici e di vicissitudini personali significative, un vissuto preponderante amplificato dalle produzioni di questo artista che collabora con alcuni dei producer più importanti del momento come Boss Doms, Frenetik, 3D e Orang3.
La poetica di Achille Lauro I brani di Achille sono piccoli affreschi caleidoscopici musicati che descrivono aneddoti e caratteristiche della concitata quotidianità di chi vive in una metropoli come Roma senza essere un Figlio di Papà (e forse neanche di Mammà).
“Se non hai nulla prendi tutto quello che riesci, ma sii cosciente che quello che farai agli altri tornerà a te stesso, amen!”
Achille viene dal basso e non chiede il permesso, perché non ne ha bisogno, è questo il punto. Una creatività gorgogliante accompagnata da un humus culturale che affonda le radici nella letteratura contemporanea dei grandi autori, nel cinema e nelle arti figurative in generale.
Ogni brano, ogni videoclip proveniente dalla factory di questo artista, è portatore di un modello espressivo che pur ricalcando i segni distintivi di un linguaggio ormai consolidato nelle produzioni precedenti (vedasi l’utilizzo della locuzione “sì come…”), di volta in volta, offre nuovi e interessantissimi spunti contenutistici e musicali come nel caso del fenomeno Sambatrap inaugurato dal successo “Amore Mi”.
“Non puoi cadere, sei un vincitore” Dal Vangelo secondo uno stronzo (Dio Disse, Achille Idol Immortale)
Il carattere elitario di Achille Lauro Nel mondo dell’hiphop le collaborazioni tra artisti sono molto frequenti, molte featuring però nascono con il solo scopo di far lievitare i numeri dell’audience e del following sui social; discorso a parte va fatto per Achille. Il numero degli artisti che hanno collaborato con Achille Lauro è veramente esiguo. Una caratteristica che conferma la coerenza artistica di questo autore poliedrico che nel corso della sua carriera ha scelto di legare il suo nome a un gruppo elitario di artisti che lo hanno accompagnato nella sua ascesa artistica.
Esopo in chiave Trap #AmoreMi “Amore mi” è l’ultimo brano che Achille Lauro ha condiviso con il pubblico italiano. Una produzione che giunge dopo quasi due mesi di silenzio che avevano tenuto i fan con il fiato sospeso. “Amore Mi” è la controprova della aulicità stilistica di Achille che si erge a Esopo dei nostri tempi.
“I ragazzi che migrano verso dei soldi più facili, come le gru E che bevono tutti dalla stessa pozza di fango si come gli gnu” “I ragazzi hanno la terza media Si, Ma una memoria come gli elefanti Li ho visti sbranarsi tra loro, ma di vite 7, si, un po’ come i gatti Gli stacchi la testa ma il corpo si muove: lucertole appese ai balconi Li ho visti saltare nel cerchio si fuoco Come nella gabbie i leoni”
In questo brano zampillano allegorie in cui l’autore spiega, secondo la sua prospettiva, i tratti distintivi della società italiana paragonando il nostro paese a una giungla, e soprattutto, associando i rituali sociali delle nuove generazioni ai comportamenti degli animali. Il tutto accompagnato da un video psichedelico girato nella foresta pluviale, presumibilmente in Brasile alla luce dei post pubblicati sul canale Instagram dell’artista. “Amore mi” è già uno dei brani più ascoltati dell’estate, la Sambatrap, così è stata soprannominato il beat di questo pezzo, ha rapito l’Italia e anche noi
(in collaborazione con https://blogstermind.org/)
Articolo del
19/08/2017 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|