Oxygen è il nuovo disco di Aba, autrice e cantante italiana che torna dopo Indifesa, l’album d’esordio del 2013. Composto insieme a Carlo De Bei e Walter Ferrulli, con l’aiuto di Chuck Rolando e Fabrizio Ferrari, Oxygen è stato finanziato attraverso Musicraiser, la piattaforma di crowdfunding per i musicisti, dove in pochi mesi la campagna di finanziamento ha raggiunto il 170% dell’obiettivo, permettendo alla cantante di essere totalmente libera nelle sue scelte musicali.
Preceduto dal singolo “Get me high” – uscito nell’estate 2016 - il primo album di canzoni originali di Aba raccoglie tredici brani e ha una duplice anima, quella più rock e funk, aggressiva e super energica; quella soul e blues, che sembra rispecchiare appieno le doti musicali della cantante padovana.
Aba è un’interprete ideale di blues, soul, jazz e gospel, con una buona esperienza live: ha collaborato con Mario Biondi, Elio e le Storie Tese, Giorgia, Luca Tommassini, Zibba; la collaborazione più recente e appariscente è stata con la star internazionale Jermaine Paul (nominato ai prestigiosi Grammy Awards e vincitore del "The Voice", versione USA) che l’ha invitata ad esibirsi come guest artist in alcuni suoi concerti a Los Angeles, Bali e Giacarta. Finalista ad “X Factor”, edizione 2013, sotto la guida di Elio, Aba ha anche preso parte ad una puntata di “Un posto al Sole” su RaiTre - interpretando se stessa come ospite musicale del “Bar Vulcano” - e ha cantato insieme a “Elio e le Storie Tese” nel programma di RaiDue, “Il Musichione”.
In questi giorni in cui è in tour per presentare il nuovo disco, l’abbiamo intervistata per parlare di questa sua nuova avventura, della musica “vera” e di quello che succede nel mondo della discografia italiana
Partiamo dal nuovo album, Oxygen, dopo il tuo esordio a fine 2013 hai fatto passare un po' di tempo, avevi bisogno di una pausa di riflessione dopo la partecipazione ad X-Factor e le altre esperienze televisive? Il primo disco era il risultato di una compilation di brani che avevo cantato ad X-Factor più un inedito, poi ho pensato che fosse meglio lasciar sedimentare queste esperienze piuttosto che uscire con qualcosa di troppo immediato per darmi il tempo di poter preparare qualcosa di originale e di più consono al mio stile musicale
Qual è stato il processo creativo di Oxygen? Ho scritto questo album insieme a Carlo De Bei (chitarrista di Mango e produttore del disco), ci siamo scambiati le idee in fase di composizione e da questo sono fluite le canzoni e i testi
Sul nuovo album ci sono sia canzoni in italiano che in inglese, come mai questa scelta? In realtà le canzoni sia a livello di generi che a livello di testi sono nate cosi, quello che ci veniva e ci piaceva fare, partendo dalla passione del momento, anche se devo ammettere che preferisco cantare in inglese
Qual è stato il momento più esaltante del nuovo disco? Quando mi hanno consegnato i primi master, ho ascoltato i pezzi uno dopo l’altro e mi sono messa a piangere, un pianto di gioia… sono molto soddisfatta di quello che abbiamo fatto
Alla luce di tutte le cose fatte in ambito musicale, in questo momento dove ti collocheresti nel panorama musicale italiano? Mi metterei nelle cose vere, in termini di genere tra il rock, il blues ed il soul, c’è tanta varietà dentro questo disco ma soprattutto c’è musica suonata da musicisti e non da un computer
Ti senti una cantante matura alla luce di tutte le esperienze accumulate fino ad oggi? Una “ragazza” matura, non sono una signora, una cantante libera con una sua testa che fa di questo il suo manifesto e lo vuole comunicare a tutti coloro che le stanno intorno
Nel disco convivono generi molto diversi tra di loro (rock, blues e funky) dove ti trovi più a tuo agio? In realtà questo album è stato scritto con un approccio fluido con l’intento di dare sfogo alle mie diverse attitudini musicali e ho scoperto che a me piace esprimermi sia nella parte più aggressiva che a quella più vellutata. La traccia del disco a cui sono più legata e dove riesco ad esprimere meglio questo dualismo è Thinking of You
Stai per iniziare un nuovo tour, ormai hai solcato molti palchi, ce n’è uno che ti ha messo più in difficoltà o ti ha emozionato di più? E’ scontato dire che è sempre un’emozione ma ad essere sincera sono più intensi i palchi e i locali più piccoli rispetto alle grandi arene o alle situazioni televisive perché la gente è lì per ascoltarti per capire e carpire qualcosa da te
Nel mondo discografico ci sono continui cambiamenti sia in termini di diffusione che in quelli di fruizione, che idea ti sei fatta dovendo promuovere un nuovo disco? Il problema non è nella musica e neanche nel mercato dei talent, ma nel mondo delle case discografiche perché non si sanno più orientare dopo la nascita di iTunes e di Spotify. Paradossalmente in questa fase c’è spazio per tutti, da parte mia c’è la necessità di non replicare nessun modello attuale di successo per ottenere un riscontro o popolarità. Io faccio musica da sempre perché mi piace ed è una vera passione. A me non interessa trovare scorciatoie. La musica è una cosa seria e va interpretata come una costruzione graduale e se questo significa avere minore ed immediata popolarità sono pronta ad accettarlo
Articolo del
08/08/2017 -
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