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Dopo 2 EP autoprodotti, un mini LP per la Tannen Records e collaborazioni varie è finalmente arrivato ”Fate”, album di debutto ufficiale per il trio pesarese, prodotto dalla Label newyorkese Felte Sounds. Una grande soddisfazione ed orgoglio varcare i confini del proprio paese, che per la band non è affatto cosa nuova, avendo e continuando tuttora a macinare chilometri in giro per tutta Europa, soprattutto verso l’est, salutandoci perfino dal Messico. I Soviet Soviet sono una delle realtà musicali italiane più interessanti che ha saputo grazie anche dalla scelta del cantato in inglese arrivare direttamente ad un pubblico più vasto ed essere apprezzato in giro per il mondo. Così dopo tutte queste esperienze live sia in Italia ma soprattutto all’estero la maturazione artistica, lo scambio di opinioni con musicisti e spettatori, ha inevitabilmente fatto crescere questa band sia a livello artistico che mentale. Per chi conoscesse già il trio sa che i loro show sono una bomba ad orologeria, che scoppia e colpisce nell’immediato tutto il pubblico. Impossibile stare lì fermi a guardare senza muoversi e ballare. Uscito l’11 novembre e anticipato dal singolo 1990 in streaming su Fader.com e sul sito dell’etichetta di Brooklyn la band ha presentato in anteprima l’uscita dell’album come band supporter dei PiL, di John Lydon, frontman dei Sex Pistols, durante le due tappe italiane, il 26 ottobre a Bologna e il 27 a Roma, mentre il battesimo ufficiale si terrà a New York il 14 novembre.
Se con i primi 3 lavori abbiamo trovato la schiettezza nuda e cruda tipica delle band post punk, in questo nuovo disco capiamo immediatamente che c’è stata una grande operazione di squadra, (non che per i precedenti non ce fosse stata, sia chiaro!), “Fate” è decisamente la svolta, i testi introspettivi sono più ragionati, stampati su quel sound new wave - punk rock, con quella naturalezza e spontaneità che è sempre stata il marchio di fabbrica della band. L’innovazione, provando e sperimentando nuove situazioni e nuove sonorità è qui incisa e registrata. 10 brani, 34 minuti e 31 secondi di pura vitalità, come in Ecstasy, o Something You Can’t Forget, brani che ci catapultano nella dimensione del trio marchigiano. “Fate” è la summa di impegno, studio, ma anche di divertimento, che ha creato un trio di rivoluzionari del pensiero statico new wave, mostrando tutta la propria forza ed energia. I Soviet Soviet, hanno saputo trovare il giusto equilibrio e la giusta combinazione di tre forze opposte ma complementari, assorbendo sonorità dal passato, creandone di nuove nel presente, proiettandole in un futuro prossimo. Questo è “Fate”, il loro destino.
Articolo del
11/11/2013 -
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