Il 2020 non è un anno del calendario. È un sinonimo di sfida, per chiunque. Ma nonostante la pandemia che ha sconvolto le vite di tutti noi, Springsteen non si è certo dato per vinto. Lui è il Boss. E uno con un soprannome del genere può arrendersi davanti alle avversità?
Tanti artisti hanno cancellato tournée, ritardato nuove uscite, evitato collaborazioni e chi più ne ha più ne metta. Poi arriva lui, Springsteen, che già dai primissimi giorni di lockdown degli Stati Uniti si mette a pensare a cosa può fare per la gente che tanto lo ama e che lo ha di fatto reso il Boss. Inizia subito con qualche featuring a distanza trasmesso su Instagram o YouTube, poi il concerto per il New Jersey, duramente colpito dalla pandemia, “Jersey 4 Jersey” insieme a Bon Jovi e Tony Bennet (anche questo, naturalmente, ognuno dal proprio studio), poi ancora ci delizia con un nuovissimo programma radiofonico “From my Home to Yours” (trasmesso anche in Italia su Virgin Radio) proprio per dare un senso di “vicinanza” non solo agli americani ma davvero a tutto il mondo.
E se il 2020 penso si possa tranquillamente buttare via sotto la maggior parte dei punti di vista, pare sia stato invece d’ispirazione per il buon vecchio Springsteen. D’altronde il Boss è sempre stato il “poeta” delle persone comuni, come spesso si è definito lui stesso: colui che ha dato voce alla classe operaia americana, colui che ha impersonificato il Sogno Americano, lui che come tanti viene dal ceto meno abbiente. Spesso nella sua carriera ha utilizzato la sua musica per dare solidarietà alla popolazione colpita da qualche avvenimento storico, divenendo spesso anche colonna sonora del rilancio proprio a seguito di tali avvenimenti, come ad esempio tutto l’album di The Rising a seguito del disastro delle Torri Gemelle del 2001. E come poteva mancare la voce del Boss in un anno come il 2020? Come poteva mancare una sua nuova produzione per noi fan della “History making, Legendary E-Street Band!” in un anno come questo? Semplice, non poteva.
E infatti il ragazzo da Long Branch ha risposto puntuale. Tra poco meno di un mese, precisamente il 23 ottobre, uscirà il suo ventesimo (ventesimo!) album in studio “Letter to You”, per la Colombia Records, preceduto dalla pubblicazione di due singoli, uno dei quali porta proprio il nome dell’album. Come ci si poteva aspettare, Springsteen, ha raccolto tutta la sua passione, il suo estro poetico e tutte le emozioni belle e meno belle provate nei mesi in cui non si poteva fare altro che stare tra le mura domestiche inermi ed ha convogliato il tutto su di un testo che ha dello struggente.
Things I found out through hard times and good I wrote ‘em all out in ink and blood Dug deep in my soul and signed my name true And sent it in my letter to you
Cose che ho scoperto in tempi difficili e buoni Le ho scritte tutte con inchiostro e sangue Scavando nel profondo della mia anima e firmando con il mio vero nome E te l’ho scritto nella mia lettera
Credo basti questa seconda strofa della canzone per far capire di che canzone stiamo parlando a livello di composizione del testo. In un anno come questo aveva bisogno di dare il meglio di sé per i suoi fan, rifacendo suo anche un sound che ormai pareva, almeno in parte, aver abbandonato. Letter To You è scritta e registrata alla vecchia maniera: in soli 5 giorni, tutto live in studio e senza sovraincisioni: ne aveva bisogno il Boss, ne avevamo bisogno noi.
Letter To You (10/09) ed il successivo singolo Ghost (24/09) segnano il ritorno al sound rock di Bruce Springsteen and the E-Street Band come ormai non si sentiva da tempo: quella batteria di intro in Ghost è piuttosto chiara sotto questo punto di vista. “Ghosts è un brano che fa emergere la bellezza e la gioia di essere in una band, e il dolore che scaturisce dalla perdita di qualcuno a causa di una malattia o del tempo”. È questa la spiegazione che dà lo stesso Springsteen al brano, proprio per tornare al tema della sua musica come colonna sonora degli avvenimenti.
Una cosa è certa, almeno per me: questo album ci voleva. Eccome se ci voleva. È come una boccata d’ossigeno mentre stai affogando. Sperando che la situazione nel mondo migliori e che prima o poi si torni a vedere anche il Boss da vivo sotto al palco, attendiamo con trepidante attesa il 23 ottobre quando scopriremo anche le altre 10 tracce dell’album.
Articolo del
30/09/2020 -
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