Prendete una chitarra, un mandolino, un violino, oscillatori ed una voce francese dal tono rockettaro e coinvolgente. Tutto questo ha un solo nome: Yann Tiersen. Compositore francese di origine belga, nato a Brest quarantaotto anni fa è noto a tutti, soprattutto, per aver scritto le colonne sonore di film importanti come Il favoloso mondo di Amelie nel 2001 e Good Bye Lenin del 2003 anche se spesso si dimenticano i suoi album solo, dischi importanti come Le Phare, L’Absent, l’imprescindibile Skyline del 2011 ed Infinity.
Tiersen tornerà nel 2019 con un nuovo disco ed un tour che toccherà l’Italia. “Koad” è il nuovo brano estratto da All, il decimo album in studio del cantautore bretone, in uscita il 15 febbraio su Mute.
Anna Von Hausswolff è la special guest di questa canzone che include registrazioni in field recording da una foresta di sequoie nel Devon, dietro allo Shumacher College (parte del Dartington Hall Trust), uno degli istituti più importanti nello studio dell’ecologia. Lo Shumacher College, che Tiersen descrive come “un concentrato di speranza in un piccolo posto”, è stato un’influenza importante nelle tematiche dell’album: ecologia ambiente e il rapporto con la natura. ALL è il primo album ad essere registrato presso The Eskal, il nuovo studio di Tiersen, nonchè centro sociale, costruito in una discoteca abbandonata sull’isola di Ushant. Una piccola isola nel mare Celtico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casa di Tiersen negli ultimi 10 anni.
L’album, mixato e co-prodotto da Gareth Jones, segue le tematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura, precedentemente esplorate in EUSA, aggiungendo registrazioni con la tecnica del field recording provenienti dalla Bretagna, dal Devon e dall’aeroporto di Tempelhof a Berlino (in “Tempelhof”). In “Usal Road” Tiersen è tornato in una zona della California particolarmente significativa (sulla Lost Coast) per registrare il violino. Usal Road ha un significato simbolico per Tiersen: infatti qui venne inseguito da un puma nel 2014, un fatto che gli permise di rinnovare la sua profonda connessione con la natura e in particolare il nostro umile ruolo in essa.
Prevalentemente cantato in bretone, l’album vede la partecipazione di numerosi cantanti. Oltre ad Anna von Hausswolff, che quest’anno ha pubblicato Dead Magic, descritto da MOJO come “il suo miglior album di sempre”, troviamo Ólavur Jákupsson in “Erc’h”, il cantauore bretone Denez Prigent in “Gwennilied”, Emilie Tiersen e Gaëlle Kerrien.
Il tour del 2019 lo vedrà tornare per la prima volta nel Regno Unito, dopo la sua esibizione alla Royal Albert Hall nel 2017, e in Italia a marzo per 4 imperdibili date:
15 Marzo @ Milano, Conservatorio 16 Marzo @ Roma, Auditorium Conciliazione 17 Marzo @ Bologna, Auditorium Manzoni 18 Marzo @ Torino, Teatro Colosseo
Articolo del
12/12/2018 -
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