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The Pineapple Thief
It Leads To This
2024
Kscope
di
Riccardo Rossi
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Ci accoglie con un’istantanea che vibra di contrasti cromatici ed esistenziali il quindicesimo album in studio dei The Pineapple Thief, uscito lo scorso 9 febbraio 2024 sotto l’egida della rinomata etichetta inglese Kscope.
“It Leads To This” porta a maturazione il lungo percorso di trasfigurazione ed evoluzione musicale che il gruppo guidato da Bruce Soord ha intrapreso subito dopo la pubblicazione del debutto sulla scena con Abducting the Unicorn nel 1999. L’ingresso in pianta stabile di Gavin Harrison all’epoca di “Dissolution” (aveva già collaborato come ospite nel precedente “Your Wilderness”) nel 2017 aveva apportato alla band un peso non indifferente in termini di popolarità, tecnica e qualità dei brani, laddove il batterista aveva dalla sua le rinomate militanze, per citarne giusto un paio, in formazioni come i King Crimson e i Porcupine Tree.
Jon Sykes (basso, voci) e Steve Kitch (tastiere) e Beren Matthews (che aggiunge alcune backing vocals e chitarra al mix finale) completano la formazione e si rivelano altrettanto fondamentali nell’andare a definire l’anima ambivalente di questo nuovo lavoro. Gli otto brani che compongono la tracklist si avvicendano fluendo come corsi d’acqua paralleli che rimestano nel loro minutaggio influenze musicali progressive e alternative rock caratterizzanti la discografia dei nostri ladri di ananas, così come i testi vanno invece a sintetizzare la visione di Soord su tematiche come il senso della vita e l’armonia con la società individualista dei consumi, un processo compositivo questo che lo ha occupato insieme agli altri membri per ben 3 anni.
La voce di Bruce impersona il canto dell’uomo malinconico ed empatico, un essere perso a metà nel suo percorso di ricerca verso un equilibrio precario che viene enfatizzato altresì negli splendidi arpeggi che colorano sezioni di brani come “Put It Right”, nell’incedere accattivante di batteria e chitarra con cui si presenta “Rubicon” o nell’atmosfera oscura e languida in cui si dilatano riverberi di piano, rullanti e chitarre elettriche di “Now It’s Yours”. “Not All Roads Lead To Here”, questa la scritta in nero nell’alloggio per il cd, una frase che ben rimarca la natura conflittuale, ammaliante nel suo mescolare certosino di luce e ombra, caratterizzante l’intero album.
In attesa di rivederli il prossimo 7 marzo all’Alcatraz di Milano, “It Leads To This” rappresenta uno dei migliori dischi dell’anno e quello al contempo più diretto e sfaccettato dall’entrata in scena di Harrison.
Articolo del
20/02/2024 -
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