Pamela Guglielmetti Aleph  2023  La Stanza Nascosta Records di Giancarlo De Chirico

Quarto album in studio per Pamela Guglielmetti, cantautrice, attrice e scrittrice più volte candidata al Premio Tenco.

Il disco si intitola “Aleph”, proprio come la raccolta di racconti di Jorge Luis Borges, come la prima lettera dell’alfabeto fenicio e come la prima lettera dell’alfabeto ebraico. Aleph vuol dire anche numero zero, quello dal quale tutto prende forma e nel quale tutto trova la sua fine. Un album colto quindi, ricco di riferimenti letterari, ma non per questo poco valido sul piano strettamente musicale oppure che risulti noioso o pesante al momento dell’ascolto. Dodici brani in tutto che hanno al centro una serie di emozioni e le cantano in una chiave molto diretta e convincente, mai banale. Le interpretazioni di Pamela possiedono il dono di coniugare parole e musica con tanta poesia. Una cosa rara, emersa già nei lavori precedenti, ma che su questo disco emerge con forza.

L’album è stato preceduto da singoli come "La Legge del Tempo" e come "La Quarta Casa", due brani molto ben congeniati e dalle strutture armoniche ben definite e riconoscibili. Ci sono piaciute molto però anche “Dio degli Ultimi”, semplicemente bellissima, “Un Sogno Per Cloe”, “Uomo Di Carta”, “Terra di Vento” e la riproposta di “Non Andare Via” di Jacques Brel, eseguita nella versione di Gino Paoli. Abbiamo a che fare con un disco davvero originale, fuori dal comune, grazie a quel lirismo mistico che ne permea ogni aspetto. Gli arrangiamenti delle canzoni hanno forti richiami alla musica rock e si fanno apprezzare per un attento ed equilibrato ricorso ad una sezione d’archi così come a chitarre elettriche e sintetizzatori. Franco Tonso ha avuto il merito di dare la giusta dimensione musicale ai testi della Guglielmetti, mentre l'album è stato prodotto da Salvatore Papotto.

Un gran bel disco, da ascoltare e far conoscere in giro.

Articolo del  24/11/2023 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati