Ristampa di “Strong Currents”, un eccellente album pubblicato nel 2003 dal compositore franco-algerino Hector Zazou.
Il disco ha una nuova veste grafica e al suo interno troverete anche un volumetto di circa ottanta pagine contenente una introduzione intitolata “Stare sul Confine”, scritta da Giampiero Bigazzi, fondatore dell’etichetta Materiali Sonori, e una lunga ed interessante intervista con l’autore, scomparso a Parigi nel 2008. “Strong Currents” è un album davvero particolare fra i tanti composti da Hector Zazou, forse il più intimo, il più delicato, di certo quello più acustico. Noto per essere un musicista d’avanguardia, sempre attento ad esplorare cosa si nasconde oltre il limite, questa volta Zazou rinuncia in parte alla sperimentazione e - in un contesto fatto di atmosfere rarefatte, supportate da una elettronica morbida, mai invadente - riscopre la vena melodica di un canto tutto al femminile.
Riascoltarlo adesso, dopo diciotto anni, ti fa capire come Zazou fosse avanti nel tempo, e quanto siano estremamente moderni gli arrangiamenti delle tredici canzoni che compongono il disco. Nell’occasione Zazou si è valso dell’apporto di musicisti come i pianisti Ryuichi Sakamoto e Stefano Bollani, come Bill Rieflin (King Crimson), percussioni e batteria, come Mathias Desmiers, alla chitarra elettrica e di un quartetto d’archi di tutto rispetto. La perfetta combinazione di strumenti acustici e di effetti elettronici regala alle tredici canzoni che compaiono sul disco una dimensione sospesa, leggera e al tempo stesso ancestrale.
Si resta incantati ad ascoltare le interpretazioni di Laurie Anderson, Jane Birkin, Sarah-Jane Morris, Melanie Gabriel, Lori Carson, Lisa Germano, Catherine Russell, Caroline Lavelle e Irene Grandi. Arrangiamenti volutamente lenti, fatti di sonorità dilatate, che riescono a porre in risalto le qualità interne di ogni singola voce.
Un album a dir poco meraviglioso, che vale la pena ascoltare, al più presto.
Articolo del
21/07/2021 -
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