Quando nel 1998 esce “The Shape of Punk to Come”, i Refused fanno la rivoluzione con un disco che oltrepassa i confini del punk guardando al futuro, che scardina le regole dell'hardcore materializzando un “post” sonoro che vuole accogliere, oltre alla durezza del genere anche stilemi elettronici e ambient, persino venature jazzy, visioni alt rock contaminate e imprevedibili.
L'anno scorso l'album ha compiuto 25 anni. Quest'anno i Refused invece annunciano un ultimo tour dal titolo esplicito e che sembra non portare con sé ripensamento alcuno: “Refused Are F**king Dead” e lo dichiara anche Dennis Lyxzén sul palco del Bay Fest, per quella che è stata la loro unica e definitiva data italiana:
“Questo è l’ultimo show italiano di sempre. L’anno scorso abbiamo deciso di chiudere e fare qualcosa di nuovo. È drammatico? No, e voi non volete vedere un uomo adulto del Nord della Svezia piangere, quindi suoneremo le canzoni come una celebrazione. Non sarà qualcosa di triste. La nostra band è nata nel 1991, prima del progressive rock e dei vestiti cool. Volevamo essere una hardcore old school band e stasera celebriamo la nostra eredità artistica”.
Ad aprire il pogo forsennato sulla spiaggia di Bellaria Igea Marina per il secondo giorno del del Bay Fest, che quest'anno compie 10 anni, ci pensano: il punk spruzzato di venature post-punk dei maltesi Kodin Hill & The Pressed Pills, l'emocore/punk dal sapore Anni Novanta degli italianissimi Jaguero; il classic punk made in U.S.A. dei The Last Gang e lo street punk in chiave Rock 'N' Roll dei The Drowns.
Menzione a parte per i Turbonegro attesissimi da molti dei presenti vestiti a tema con i giubbotti di jeans smanicati e brandizzati provenienti da molte parti d'Europa o con indosso gli iconici cappelli da marinaio. Il loro death punk, tra sfumature glam e hard rock, ha aizzato i fan più devoti che hanno cantato a squarciagola quasi tutti i brani presenti in scaletta come la conclusiva I Got Erection, mentre una palla veniva fatta volare sopra le teste e qualche bolla di sapone appariva qua e là.
Poi, finalmente sono arrivati i Refused, pronti a dare l'ultimo saluto al pubblico italiano. I Refused sul palco del Bay Fest sono l'eleganza che abbraccia la furia sonora, la sperimentazione riottosa che “The Shape of Punk To Come” stesso ingloba. Sono la rivoluzione, la ribellione che la band ha sempre custodito nei testi, “Anti-” sotto ogni punto di vista, e negli intenti. Un concerto di pura potenza hardcore ed energia punk, che travalica la musica per abbracciare parole di libertà per la Palestina, per il mondo intero e per tutti gli esseri umani denigrati, emarginati, parole politiche perché, in fondo, come lo stesso Dennis ha dichiarato durante il live:
“Il primo brano che abbiamo scritto è stato politico e anche la nostra ultima canzone”.
Dietro di loro infatti compare la scritta: “This is what our ruling class has decided will be normal”.
Dennis Lyxzén è un animale da palcoscenico, quello stesso palco che sventra in lungo e in largo, che sconquassa con salti vorticosi, mentre il microfono vola e rotea tra le sue mani, catalizzatore ammaliante di una folla che si lascia trasportare dal pogo disinibito brano dopo brano o dal grido “Free Palestine” urlato all'unisono. La band è affiatata, fusa nel vortice sonoro. La batteria di David Sandström è sempre una mina che esplode sulle sue pelli e il basso di Magnus Flagge e la chitarra di Mattias Bärjed creano ritmiche pronte a prendere fuoco.
La setlist narra la loro storia, la loro intera discografia, a partire dai brani dei primi Ep, quelli più furiosamente hardcore old schhol fino a quelli più iconici da “Shape of Punk to Come” A “Liberation Frequency”, passando per il manifesto politico “The Refused Party Program” e “Refused Are Fucking Dead”. La furia generale infine deflagra con la feroce e bellissima New Noise, il loro testamento musicale.
“Can I get a witness?” urlano e chi l'altra sera è stato testimone di questo ultimo fragore sonoro, ha assistito a una vera e propria catarsi liberatoria e ribelle. Ci mancherete Refused, ci mancherete tanto, ma rimarrà sempre il vostro “new noise” sovversivo, quel beat martellante non si spegnerà mai, anelando una nuova rivoluzione.
“This is the beat of a new generation This is the movement, this is the rhythm This is the noise of revolution”
Setlist: Poetry Written in Gasoline The Shape of Punk to Come The Refused Party Program Rather Be Dead Malfire Liberation Frequency Summerholidays vs. Punkroutine The Deadly Rhythm Circle Pit Soft Pump the Brakes Refused Are Fucking Dead Worms of the Senses/Faculties of the Skull Elektra New Noise Tannhäuser / Derivè
Articolo del
13/08/2025 -
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