|
A distanza di tre anni da "Ultimo D’Annunzio", torna il cantautore toscano Alfredo Marasti con il suo sesto disco, un concept album sul tema dell’identità che può essere autobiografica, politica, nazionale, sempre fluida e potenzialmente in crisi.
Dodici tracce scritte da Marasti, arrangiate insieme a Dario Baldini e Andrea Marasti. La copertina (una rivisitazione moderna del quadro di Eugène Delacroix "La libertà che guida il popolo"), le illustrazioni, le grafiche sono curate dal cantautore insieme ad Arianna Ricciardi e Giulia Berettini.
"Mirelle" ("Ma gli umani giustamente al destino non si danno: fanno bibbie, fanno leggi perché sia minore il danno, per aver qualcosa in mano e non altrove. Hanno fatto nell'America una macchina a vapore per mandar la ghigliottina, questa macchina in tre ore fa la testa a diecimila, messi in fila") apre il disco con sonorità western, chitarra elettrica desertica, violino e cori femminili, "Oh no! Oh no!" ("Eppure anch'io contestando qualche illogico credente, mi sento realizzato, è una droga per la mente. Sono proprio intelligente, mi ripeto stando bene e non importa se è altruismo o orgoglio ché riflettere conviene") ha venature rock con buone aperture melodiche.
"Noccioline" ("E proprio non si sopportava tutto quel tempo che passava insieme agli aquiloni ed agli amori rotti coi salvadanai. Ed io mimavo un'aria esperta, però volevo la coperta e guai a chi me l'ha tolta o ci ha provato, che non voglio crescer mai") è in odor di country con l'armonica in primo piano e una cavalcante batteria, "Il rappresentante d'istituto" ("Ma se qualcuno dice “autogestione” all'improvviso tutti son d'accordo, riscoprono il senso della vita, diventano anarchici col fiocco e “vaffanculo” è una parola che in qualche modo tutti han già sentito, si sposa al rozzo come all'erudito, e quando serve sempre c'è") è un pezzo ironico alla Marasti dal sapore irish.
Si prosegue con gli echi gucciniani di "Floreale" ("L'inno sacro e la bandiera, per poi dire “l'Europa è vera” e l'identità alla lunga è un po' fascista; ma ogni cruccio identitario è in prima vista!), "Lutero 2.0" ("So dissacrare, fare polemica, mischio la coca con Padre Pio. Suore col dildo, orge in canonica, così Sanremo lo vinco io") musicalmente più teatrale e sperimentale.
"Giulietta" ("Tu muori, sì, però muori con gloria, sarai ricordato per tutta la storia, faremo un biopic e un giorno della memoria.Tu muori, sì, però di un'emozione, le tante giulie in decomposizione ispirano liriche di fine composizione") è sottolineata da arpeggi di chitarra acustica e sintetizzatori, seguita dalle dolce e delicata "Morte di un principe" ("E sputi e mangi e sputi per Dio, sogni come caramelle. E scruti e mastichi il cuore che è mio, ma non mi sfiori la pelle").
C'è un senso di misticismo nella breve "Aritmetica" ("Quando l'infame la lasciò, lei rimase sola nella neve bianca e lieve e in aritmetica pensò.") cantata intensamente da Sara Bertolucci, più medioevale "La ciocca della pisana" ("Son tutti via ed io provo vergogna, Venezia puzza come una carogna, Pisana l'hanno data in sposa a un vecchio, l'Italia sta affogando dentro a un secchio") impreziosita dalla voce e dal violino di Teresa Dereviziis.
Ci si avvia al finale con il rovente blues "La discesa" (Tutto precipita velocemente, eppure erano tutti brava gente, amare tutti e non pensare a niente, romanzo storico dell'Occidente. Banalità elevate ad opinione, imposte in pubblica masturbazione, la musica ridotta a produzione, si mangia il testo in accelerazione") e "La salita" ("Le persone cambiano, gli specchietti saltano, i vicoli ingannano, le bambine crescono, gli specchietti cambiano, le persone saltano, le bambine ingannano, i vicoli crescono") dal ritmo trascinante.
In questo nuovo capitolo i testi sono ancora più densi e ricchi di citazioni letterarie, gli arrangiamenti perfettamente calzanti e la voce apparentemente delicata colpisce in punta di fioretto sulla nostra realtà, con il solito sguardo lucido, ironico, a tratti quasi spietatamente cinico.
Un felice apice creativo, dove Marasti si conferma come uno degli esponenti più interessanti della canzone d'autore italiana.
Tracklist Mirelle Oh no! Oh no! Noccioline Il rappresentante d'istituto Floreale Lutero 2.0 Giulietta Morte di un principe Aritmetica La ciocca della pisana La discesa La salita
Articolo del
27/10/2025 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|