Secondo album per i Partinico Rose, gruppo indie rock siciliano, originario di Ragusa. Il disco si intitola Undeclinable Ways ed è un lavoro davvero ben fatto, di chiara ispirazione garage, cantato in inglese e con un forte respiro internazionale.
Il gruppo, composto da Vincenzo Cannizzo, alla chitarra e alla voce, da Massimo Russo, al basso, e da Carlo Schembari, alla batteria e ai sintetizzatori, costituisce una vera sorpresa nel panorama musicale italiano.
Undici brani originali che non conoscono cali di tensione o momenti di debolezza nell’approccio, canzoni che si preoccupano soltanto di trasmettere emozioni, talvolta urlate, in altre occasioni invece avvolte da un romanticismo disperato, che ricorda le melodie di certi gruppi wave inglesi, come i Cure o i Joy Division.
Ogni brano contiene una storia a sé, corredata da liriche mai banali che raccontano amori non corrisposti, morti sul lavoro o ancora episodi di violenza sulle donne. Un insieme di stati d’animo diversi che mettono in musica momenti di frustrazione, di desiderio e di speranza. Ci sono piaciute molto canzoni come “Rebuild”, un rock contagioso ed energetico (il brano è stato inserito in scaletta da Iggy Pop all’interno del suo programma radiofonico su BBC 6), come “Pitful End”, “Prisoners”, “Crazy Shard” e “The Hard Competition” che mettono in evidenza le radici punk della band, oppure brani come “Tragedy of Style” e “Enter”, dai risvolti “post grunge”.
Ma i Partinico Rose ci sanno fare anche quando compongono ballate più malinconiche e decisamente tristi come “Runaround”, “Pettiness”, “Undeclinable Ways“ o la bellissima “Unrequited Love”, canzoni a dir poco struggenti e cariche di atmosfere decadenti.
In conclusione un disco moderno che denota chiaramente le sue origini alternative rock, un album che si ascolta senza interruzione alcuna, dalla prima all’ultima traccia, un lavoro pregevole che fa bene al cuore. Da ascoltare ad alto volume
Articolo del
07/08/2025 -
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