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Accordi dei Contrari
Violato Intatto
2017
MaRaCash Records
di
Claudio Prandin
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I bolognesi Accordi dei Contrari propongono dal 2001 un particolarissimo progressive rock strumentale sporcato di acid jazz tanto difficile da etichettare quanto facile da amare.
Uniti inizialmente dalla semplice voglia di suonare si sono poi rivelati un gruppo di musicisti d’eccezione, tecnicamente preparati e musicalmente ispirati che, nonostante qualche cambio di line-up, sono rimasti più o meno gli stessi, riuscendo ad affinare disco dopo disco e soprattutto concerto dopo concerto un amalgama perfetta.
Violato Intatto è il loro quarto lavoro e vede impegnati tre membri storici (Parmeggiani alle tastiere, Franchi alla batteria, Maracas alla chitarra) ai quali si è aggiunto come new entry il sassofonista Stefano Radaelli; la partecipazione straordinaria del violinista Alessandro Bonetti completa ed arricchisce il sound dell’album volutamente prorompente e fantasioso.
Ognuna delle undici tracce strumentali possiede la sua specifica personalità che la distingue dalle altre; si passa da momenti poetici puramente progressive a divagazioni jazzistiche fino ad evocare la Canterbury Scene, ispirazione storica e imprescindibile per la band che ha trovato in passato, vita e forma nelle numerose collaborazioni in studio e dal vivo col mitico Richard Sinclair dei Caravan.
Il primo brano è complesso e variegato: parte in modo scoppiettante e ritmato alla James Taylor Quartet ma poi si stempera in momenti più intimi e riflessivi; il disco prosegue esponendo moltissime idee che si alternano e si susseguono in un uragano di note a volte coerenti e affascinanti a volte anarchiche e disordinate come in Idios Cosmo, brano disordinato e informe che non possiede una melodia ma presenta una sequenza sconclusionata di note che sembrano stridere tra loro, con l’astrusità dei fiati a spiazzare l’ascoltatore tanto da ricordare la folle genialità dei Soft Machine.
La splendida E verde è l’ignoto su cui corri con i suoi arpeggi di chitarra e l’apparizione di una voce femminile calda e morbida regala momenti di poesia veramente incisivi. Marienkirche propone invece tre minuti di suoni di campane e di liturgie di organo a testimoniare il coraggio che la band investe nello stimolare l’ascoltatore evitando a tutti costi la banalità. La bellissima Usil invece dimostra come l’inclusione del sassofono sia stata velocemente metabolizzata: i giochi di rimandi tra la chitarra e il sax esprimono infatti una perfetta empatia.
Gli Accordi dei Contrari non mirano alla fama o alle vette delle classifiche perché la loro musica non scende mai a compromessi e rimane l’espressione più pura e diretta delle loro ispirazioni. Non venderanno milioni di copie ma chi ascolta i loro dischi e soprattutto assiste ai loro splendidi LIVE non rimane mai deluso
Articolo del
15/06/2017 -
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