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Miotic
Antinomia
2014
Goodfellas
di
Giuseppe Celano
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Partono à la Don Caballero (What Burns Never Returns) e lo fanno molto bene, sono aggressivi ma senza perdere il controllo. Sferrano attacchi dominati dagli intrecci math-rock, responsabile di questi complessi sincopati è la sezione ritmica che gioca un ruolo fondamentale nei vari cambi di tempo. I pattern serrati della batteria (Nicola Benetti) scomodano i re cremisi in alcuni passaggi presenti in Ubique, opener di ”Antinomia”. Loro sono i bolognesi Miotic, band potente dal respiro internazionale, c’è qualcosa nella loro musica che evoca i Red Sparowes. Nella seconda traccia, Teeethcake, il basso traitor di Andrea Burgio sembra arrivare direttamente da una sessione estrema con i Morkobot. E anche quando i toni sono più pacati, The Dog And That Hole che ricorda vagamente Elephant Talk, il pericolo della mazzata sonora è in agguato dietro l’angolo, pronto a spaccare padiglioni auricolari bruciando una buona parte di neuroni. A quota 4 della tracklist la band tira fuori l‘asso dalla manica con Il Mausoleo Dell’Eterno Distacco in cui spuntano un sound progressivo para tooliano nelle trame chitarristiche di Davide Badini, un vero piacere per le orecchie. Questo crogiolo di forme mutanti, ritmi instabili e contorti labirinti è un progetto davvero interessante, anche per gli estimatori di gruppi come Zu e Shellac. Nonostante un uso spietato della tecnica, che dalla sua ha il pregio di non risultare mai fine a se stessa, questo disco è affascinante e scorrevole nonostante le sue complesse sub strutture.
Articolo del
26/06/2014 -
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