Il trio di Brooklyn Bambara con il nuovo album ”Birthmarks”, uscito il 14 marzo per Bella Union si ripropone con un piccolo gioiello di post punk che la band sta portando in tour nel Regno Unito e in Europa nei mesi di aprile e maggio 2025.
Commentando la narrazione stravagante e dai toni noir del brano che ha fatto da apripista all’album, il cantante dei Bambara Reid Bateh afferma: “Pray To Me racconta di un uomo con un solo occhio che si presenta a una serata karaoke country con un coltello in tasca e un piano per conquistare una ragazza di nome Elena, oggetto della sua ossessione. La sua fantasia si sgretola — in modo sanguinoso — quando la vede baciarsi con uno sconosciuto al bar.”
Band di rock ispirato al post punk, intriso di gotico i Bambara perfezionano con “Birthmarks”, il loro quinto album, la loro visione macabra. Creato in collaborazione con il co-produttore Graham Sutton dei pionieri sperimentali britannici Bark Psychosis (già artefice dei rivoluzionari album dei These New Puritans), il disco non è tanto un concept album quanto una complessa opera di narrativa musicale, popolata da personaggi memorabili — come la sirena del karaoke country con trecce ad aureola e un assassino con un occhio solo che implora la sedia elettrica — nati non semplicemente con la musica, ma dalla musica stessa.
I tre membri dei Bambara — il cantante/chitarrista Reid Bateh, suo fratello gemello Blaze Bateh (batteria) e il bassista William Brookshire — hanno iniziato a suonare insieme alle medie ad Atlanta, Georgia, e da allora hanno coltivato ossessivamente il loro sound: prima trasferendosi ad Athens (GA), poi stabilendosi definitivamente a Brooklyn. Il loro percorso ha preso slancio con “Stray” del 2020: un album che, con le sue esplosioni sonore e le cupe narrazioni notturne di Reid, ha segnato la loro svolta. Dopo aver suonato in tour con Idles e Gilla Band (entrambi fan dichiarati), questo disco — trainato dal singolo ’Serafina’ e ampiamente sostenuto da BBC 6Music — li ha consacrati su entrambe le sponde dell’Atlantico. Vengono così messi sotto contratto da Bella Union (con Wharf Cat per gli USA), che per la prima volta permette loro di lavorare con un vero produttore per Birthmarks. Nel 2023 volano a Ramsgate, nel Kent, per registrare con Sutton, con l’obiettivo di rivoluzionare il loro suono oltre i confini del post-punk. Blaze racconta: “Graham è stato eccezionale nello spingerci fuori dai nostri schemi abituali, facendoci vedere le stesse parti di una canzone da angolazioni diverse, come se fossimo sul set di un film. Abbiamo parlato molto di musica cinematica, tipo Sade o Portishead, e ci siamo concentrati di più sui beat rispetto al passato. Volevamo che tutto si muovesse in modo diverso, che alcuni momenti respirassero.”
In netto contrasto con il caos chitarristico riverberante di “Stray”, il nuovo “Birthmarks “si apre con ’Hiss’, dove domina una calma inquietante alla Lynch: batteria rallentata, synth tesi e sub-bass minacciosi accompagnano una torbida storia di un incontro sessuale fugace in un motel, evocando l’atmosfera desolata dell’America centrale in stile Nebraska di Springsteen. Brookshire rivela di aver scritto partendo dal synth-bass e che le chitarre sono meno presenti in tutto il disco. Oltre ai synth, la band ha ampliato il parco strumenti: ospiti contribuiscono con sax, tromba, vibrafono, arpa, violino, viola e quattro voci femminili diverse (tra cui Madeline Johnston dei Midwife ed Emma Acs dei Crack Cloud).
In mezzo a tanta ambizione sonora, i Bambara sono usciti da Ramsgate incerti su ciò che avevano creato, passando i mesi successivi a ristrutturare entusiasticamente il disco, comunicando a distanza con Sutton dal loro studio sotterraneo a Brooklyn, spesso manipolando campioni già registrati. Blaze, ridendo, dice:“Non riusciamo mai a fare un disco a metà. Dobbiamo iniziarlo e lasciare che sia lui a trovarci — vedere cosa succede e lasciarci evolvere dalla musica, non il contrario.” Per Reid, però, autore di testi viscerali, questa gestazione lenta è stata un incubo:“Stavo iniziando a inventare cose senza avere ancora una base musicale, e mi stava mandando fuori di testa. Di solito ci metto un mese a scrivere i testi, ma stavolta... quanto ci ho messo? Cinque mesi? Cinque mesi praticamente in totale isolamento. Quando scrivo, lo faccio ogni giorno, e non faccio altro.”
Da quando si è trasferito a Brooklyn, i testi di Reid riflettono spesso la realtà surreale del crescere nel sud degli Stati Uniti. Ispirato da scrittori gotici del Sud come Flannery O’Connor, Harry Crews e dal poeta jazz della Louisiana Yusef Komunyakaa, le storie dei suoi brani possono sembrare ambientate in un’epoca mitica, ma, come lui stesso sottolinea:“Hanno assolutamente un fondamento reale. Scrivo solo su ciò che conosco davvero, che ho vissuto o visto con i miei occhi — o che hanno vissuto persone a me vicine. Non voglio mai che sembri fantasia.”
“Birthmarks” rappresenta senza dubbio la scrittura più sofisticata di Reid. Anche i primi album più caotici, “Dreamviolence” (2013) e “Swarm” (2016), avevano un filo tematico, mentre “Shadow of Everything” (2018) seguiva una narrazione lineare. Con “Stray”, popolato da personaggi ispirati a volti trovati in vecchie foto, Reid ha iniziato a scomporre la storia, e con “Birthmarks” ha portato questo approccio all’estremo, con significati stratificati e sommersi. I Bambara sono una band irripetibile, tra sperimentazione audace e storytelling compulsivo. Per chi desidera musica intensa e folgorante nel solco dei più grandi autori letterari in musica — da Townes Van Zandt a Leonard Cohen — loro sono, senza dubbio, “la cosa vera”. Tracklist: 1. Hiss 2. Letters From Sing Sing 3. Face Of Love 4. Pray To Me 5. Holy Bones 6. Elena’s Dream 7. Because You Asked 8. Dive Shrine 9. Smoke 10. Loretta
Articolo del
30/04/2025 -
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