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Spotify
La guerra dello streaming
di
Redazione XTM
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Con un festoso tweet agli inizi di marzo di quest’anno, Spotify ha annunciato il traguardo dei 50 milioni di abbonati, sbaragliando tutta la concorrenza e ampliando la forbice con il rivale più agguerrito, la Apple Music di iTunes che ha 20 milioni di utenti.
Il dato che fa più riflettere è l’indice di crescita del colosso svedese che in sei mesi ha registrato un più 25% di registrati e abbonati. Ma, a fronte di questo dato molto confortante, l’intenzione trapelata dai vertici di Spotify è quella di modificare proprio uno dei punti chiave del proprio successo: la disponibilità a tutti, utenti free e abbonati, dei i 30 milioni di brani musicali disponibili sulla piattaforma.
Attualmente, abbonati e non, hanno a disposizione la musica in streaming, inclusi gli ultimi album, con l’unica differenza che per i non abbonati c’è da sopportare un intermezzo sistematico di spot pubblicitari tra i brani.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Financial Times, qualcosa potrebbe cambiare a breve con un accesso riservato solo agli abbonati per le nuove uscite ed i nuovi album. Questo perché, se da un lato si è dato ampio risalto ai 50 milioni di utenti registrati e paganti, altrettanti sono quelli che utilizzano Spotify in modalità gratuita.
La decisione potrebbe anche essere giustificata dall’intenzione di quotare la società svedese in borsa, eventualità che comporterebbe una modifica degli accordi con le principali case discografiche che andrebbero a rinegoziare le royalties pagate da Spotify.
Nel frattempo, per non lasciare nessuno scontento, Spotify sta testando un nuovo servizio su un numero limitato di utenti, per offrire musica di qualità audio superiore: si chiamerà Spotify Hi-Fi e offrirà anche sconti su vinili e concerti al costo di 5-10 dollari al mese, in aggiunta all'abbonamento mensile da 10 dollari e sfiderà in questo caso Tidal, l'altro concorrente, che offre già un servizio simile
Articolo del
26/03/2017 -
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